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Election day, una scelta di buon senso
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di Giuseppe Giulietti

Election day, una scelta di buon senso

" Non abbiamo un euro, non possiamo finanziare le attività culturali, il cinema, gli archivi, i musei, le biblioteche, per non parlare della ricerca e della scuola pubblica...", questi e altri lamenti si alzano ormai  persino dall'interno della maggiorana, anzi il ministro Bondi, sì proprio lui, ha chiesto di potersene andare perché tanto non ci sono le risorse, dunque non serve neppure un ministro ed un ministero.
C'è poco d ridere, mentre Bondi piange e scrive poesie, il patrimonio culturale ed artistico nazionale rischia di andare in malora, travolto dalla incuria, dalla indifferenza, dal pensiero unico televisivo, unica vera divinità per i signori e padroni del conflitto di interesse.
Chi ha intenzione di manomettere la costituzione ha in primo luogo bisogno di oscurare la pubblica opinione, di ridurre i luoghi nei quali è ancora possibile una piena e libera espressione di ogni punto di vista, di ogni linguaggio, di ogni forma di creatività.
Chi ama il buio e l'indifferenza non può certo apprezzare, chi ama la ricerca ed il pensiero critico, comunque e da chiunque espresso, fosse anche il nostro peggior avversario.
Può darsi che queste nostre brevi riflessioni siano viziate dal pregiudizio e dalla nostra assoluta diffidenza per il governo in carica, al quale, tuttavia, chiediamo un gesto che possa smentirci e farci ricredere, disposti anche a cospargerci il capo di cenere in questi giorni di Quaresima..
Dal momento che Bondi e soci continuano a piangere miseria, perché non chiedono al ministro Maroni e allo stesso Berlusconi di rinunciare alla sconsiderata decisione di sdoppiare le date relative alle prossime elezioni amministrative e ai referendum?
Questo sdoppiamento costerà quasi 4oo milioni di euro. Perché un simile spreco di denaro pubblico?  Perché non rinunciare e dichiarare che quei soldi  saranno utilizzati per reintegrare il fondo per lo spettacolo, per garantire la vita a tante istituzioni culturali che hanno onorato ed onorano davvero l'Italia, ed anche per dare sostegno alla ricerca e alla scuola pubblica? Per altro su questi temi si è già pronunciato in modo appassionato e solenne lo stesso presidente Napolitano.
La volontà di oscurare i quesiti referendari, ed in particolare quello sul nucleare, si  spingerà sino al punto di buttare altri soldi dalla finestra e di imporre una tassa surrettizia agli italiani?
Da oggi, su questo sito e su tanti altri, si aprirà una grande raccolta di firme per chiedere che sia fissata una sola giornata per le elezioni e che quei soldi siano usati per impedire che al crollo delle ville di Pompei si aggiungano nuovi e ,se possibile, più devastanti crolli degli edifici e delle coscienze.

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