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Comunali Milano, violata la par condicio. Esposto urgente all'Agcom
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di redazione

Comunali Milano, violata la par condicio. Esposto urgente all'Agcom

Campagna elettorale per le elezioni comunali di Milano e violazione della par condicio tra i candidati sindaci con particolare riferimento ai servizi delle edizioni del prime time di domenica 17 aprile 2011,  “Tg1”  e del “Tg 5”, ore 20, e  Tg2, ore 20.30. Questo l'oggetto dell'essposto urgente inviato all'Agcom da Roberto Zaccaria, Bruno Tabacci, Giuseppe Giulietti, Barbara Pollastrini, Vicenzo Vita, Emanuele Fiano, Vinicio Peluffo e che verrà presentato mercoledì 27 aprile alle ore 14.30 alla sala stampa della Camera.
Attraverso l'esposto si segnala all'Autorità di garanzia per le comunicazioni lo squilibrio venutosi a creare nella giornata del 17 aprile, dunque in pieno periodo elettorale sottoposto a par condicio, a causa dell'enorme sapzio concesso da alcuni Tg all'intervento del presidente del Consiglio intervenuto a favore della candidata a sindaco Letizia Moratti:
"Nella giornata di domenica 17 aprile - vi si legge infatti- è stato possibile rilevare nelle edizioni del cosiddetto prime time del Tg1(ore 20.00), Tg2 (ore 20.30) e del Tg 5 (ore 20.00) un vistoso squilibrio esistente tra i tempi di antenna concessi all’On. Silvio Berlusconi rispetto a quelli dedicati a tutti gli altri leader politici di opposizione... Considerato che tale squilibrio si è verificato relativamente ad una notizia, quella della partecipazione e dell'intervento di Silvio Berlusconi alla manifestazione milanese per il sostegno alla ricandidatura di Letizia Moratti a Sindaco di Milano ed ha offerto una ingiustificata ed irragionevole risonanza nazionale alla campagna elettorale della candidata Letizia Moratti, che ha potuto beneficiare di una pubblicità indiretta (i servizi trasmessi dai Tg succitati, infatti, hanno spesso insistito sui richiami, anche visivi, alla campagna elettorale per le elezioni amministrative a Milano inquadrando costantemente il gigantesco simbolo elettorale nel quale oltre al nome dello stesso Berlusconi è riportato il nome della Moratti)... "
In rapporto a quanto segnalato i firmartari chiedono dunque all'Agcom di: "... pronunciarsi, anche nell’esercizio dei poteri d’ufficio ad essa  riconosciuti dalla legge, allo scopo di valutare il fondamento dei fatti denunciati, ordinare un immediato ripristino delle condizioni di parità di trattamento in tutti i telegiornali nazionali che abbiano violato il principio di par condicio nei confronti degli gli altri  candidati sindaci  Giuliano Pisapia e Manfredi Palmieri, avviare nei confronti dei Tg indicati le dovute procedure sanzionatorie, valutare con urgenza, i provvedimenti da adottare e soprattutto l’effettivo rispetto dei medesimi in quanto le elezioni si svolgeranno fra meno di un mese, valutare infine se e in che misura la posizione soggettiva  dell'On. Berlusconi, che riunisce la triplice qualità di Presidente del Consiglio, di leader nazionale del PDL, e di capolista dello stesso partito a Milano in quanto amplificata dai telegiornali in una delle tre vesti sopra citate sia compatibile con i più volte richiamati principi in materia di par condicio durante la campagna elettorale in generale ed in particolare a Milano."

''No al condizionamento del voto. Intervengano gli ispettori internazionali''. Esposto Articolo21-Il Futurista all'Osce / Informazione: l'Autorità italiana è in grado di far rispettare un effettivo pluralismo? Se si batta un colpo- di Fulvio Fammoni* La farsa dell’informazione in Italia - di Ernesto Ruffini Oltre il limite - di Norma Rangeri*

Il testo integrale dell'esposto all'OCSE


LEGGI E FIRMA il testo dell'esposto all'OCSE (sintesi)

 

ESPOSTO AGCOM (TESTO)


All’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni
Sede principale di Napoli
Centro Direzionale, Isola B5 - 80143 Napoli
Tel. 081/7507111
Fax 081/7507616
Fax Sede Roma 06/69644926
e p.c.
Al Comitato Regionale per le Comunicazioni della Lombardia
Via Lazzaroni, 3 - 20124 Milano
Tel 02 67482300 –
Fax 02/67482701-707


Esposto - denuncia

Oggetto: Campagna elettorale per le elezioni comunali di Milano. Par condicio tra i candidati sindaci. Servizi delle edizioni del prime time di domenica 17 aprile 2011,  “Tg1”  e del “Tg 5”, ore 20, e  Tg2, ore 20.30.Violazione degli articoli 3 e 7 del decreto legislativo 31 luglio 2005, n. 177, e successive modificazioni, degli articoli 1 e 5 della legge 22 febbraio 2000, e successive modificazioni, e della delibera n. 80/11/CSP dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni

Visto che:
numerose disposizioni del Testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici di cui al  decreto legislativo 31 luglio 2005, n. 177 così come modificato dal decreto legislativo n. 44 del 15 marzo 2010, tra cui significativamente gli articoli 3 e 7, richiamano l’importanza fondamentale della tutela del pluralismo informativo, il principio dell'obiettività, completezza, lealtà e imparzialità dell'informazione, così come assicurano l'apertura alle diverse opinioni e tendenze politiche, sociali, culturali e religiose;
Visto che:
gli articoli 1 e 5 della legge 22 febbraio 2000, n. 28, recante "Disposizioni per la parità di accesso ai mezzi di informazione durante le campagne elettorali e referendarie e per la comunicazione politica", come modificata dalla legge 6 novembre 2003, n. 313, disciplinano l'accesso ai mezzi di informazione per la comunicazione politica, al fine di garantire la parità di trattamento e l'imparzialità rispetto a tutti i soggetti politici, in generale e in particolare con riferimento ai programmi di informazione, ivi compresi i telegiornali;
Visto che:
all'art. 9 la già citata legge n. 28 del 2000, stabilisce che «dalla data di convocazione dei comizi elettorali e fino alla chiusura delle operazioni di voto è fatto divieto a tutte le amministrazioni pubbliche di svolgere attività di comunicazione ad eccezione di quelle effettuate in forma impersonale ed indispensabili per l'efficace assolvimento delle proprie funzioni»;
Visto che:
con la sentenza n. 155 del 24 aprile/7maggio 2002 la Corte Costituzionale ha affermato che «il diritto all’informazione, garantito dall’art. 21 della Costituzione, venga qualificato e caratterizzato, tra l’altro, sia dal pluralismo delle fonti cui attingere conoscenze e notizie – così da porre il cittadino in condizione di compiere le proprie valutazioni avendo presenti punti di vista e orientamenti culturali e politici differenti – sia dall’obiettività e dall’imparzialità dei dati forniti, sia infine dalla completezza, dalla correttezza e dalla continuità dell’attività di informazione erogata»;
Visto che:
ai sensi dell’articolo 2 della legge 22 febbraio 2000, n. 28 (e come interpretato dalla Corte costituzionale, sent. 155 del 2002 e dal TAR Lazio Sezione Terza Ter - ordinanze n. 01179 e 01180 dell’11 marzo e sentenze n. 11187 e n. 11188 del 13 maggio 2010), le emittenti devono assicurare a tutti i soggetti politici con imparzialità ed equità l’accesso all’informazione e alla comunicazione politica e che, ai sensi del comma 2:«S’ intende per comunicazione politica ai fini della presente legge la diffusione sui mezzi radiotelevisivi di programmi contenenti opinioni e valutazioni politiche. Alla comunicazione politica si applicano le disposizioni dei commi successivi. Esse non si applicano alla diffusione di notizie nei programmi di informazione»;
Visto che:
come indicato nella delibera n. 243/10/CSP, Criteri per la vigilanza sul rispetto del pluralismo politico e istituzionale nei telegiornali diffusi dalle reti televisive nazionali, «al fine di far conoscere le posizioni politiche espresse da tutti i soggetti politici e istituzionali e favorire la libera formazione delle opinioni, nella valutazione del rispetto del pluralismo politico e istituzionale nei telegiornali è opportuno attribuire peso prevalente al parametro costituito dal “tempo di parola”, ossia il tempo in cui il soggetto politico o istituzionale parla direttamente in voce, che costituisce l’indicatore più sintomatico del grado di pluralismo»;
Visto che:
la stessa Delibera n. 243/10/CSP all’articolo 1 stabilisce che l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni procede trimestralmente e d’ufficio alla valutazione del rispetto del pluralismo politico e istituzionale di ciascun telegiornale sottoposto a monitoraggio, sia sulla RAI che sulle reti private nei periodi non di campagna elettorale;
Visto che:
nella medesima delibera è stabilito che nei periodi elettorali il monitoraggio è effettuato con cadenza quindicinale nel periodo prima del deposito delle candidature e settimanale nel periodo successivo a tale deposito; 
Visto che:
il comma 4 dell’articolo 6 della delibera  n. 80/11/CSP dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni stabilisce che: «i telegiornali devono rispettare, con la completezza dell’informazione, la pluralità dei punti di vista». In particolare, «I direttori, i conduttori, i giornalisti devono orientare la loro attività al rispetto dell’imparzialità, avendo come unico criterio quello di fornire ai cittadini il massimo di informazioni, verificate e fondate, con il massimo della chiarezza».
Visto che:
nel considerato della Delibera n. 179/11/CSP, relativo all’ordine di riequilibrio impartito alla Rai-Radio Televisione Italiana in relazione al Tg1, così come nelle analoghe delibere 180/11/CSP e 181/11/CSP l’Autorità ha stabilito che: «verificherà l’osservanza del presente ordine attraverso il monitoraggio dei programmi, monitoraggio che nel corso della campagna elettorale per le elezioni amministrative fissate per i giorni 15 e 16 maggio 2011 sarà svolto con cadenza settimanale a partire dal 31 marzo 2011 data di indizione dei comizi elettorali, e in caso di inottemperanza adotterà i conseguenti provvedimenti previsti dalla legge»;
Considerato che:
nella giornata di domenica 17 aprile – siamo nell’ambito della seconda settimana di periodo elettorale sottoposto a regime di par condicio – è stato possibile rilevare nelle edizioni del cosiddetto prime time del Tg1(ore 20.00), Tg2 (ore 20.30) e del Tg 5 (ore 20.00) un vistoso squilibrio esistente tra i tempi di antenna concessi all’On. Silvio Berlusconi rispetto a quelli dedicati a tutti gli altri leader politici di opposizione;
Considerato che:
tale squilibrio si è verificato relativamente ad una notizia, quella della partecipazione e dell'intervento di Silvio Berlusconi alla manifestazione milanese per il sostegno alla ricandidatura di Letizia Moratti a Sindaco di Milano;
Considerato che:
tale squilibrio ha offerto una ingiustificata ed irragionevole risonanza nazionale alla campagna elettorale della candidata Letizia Moratti, che ha potuto beneficiare di una pubblicità indiretta; i servizi trasmessi dai Tg succitati, infatti, hanno spesso insistito sui richiami, anche visivi, alla campagna elettorale per le elezioni amministrative a Milano inquadrando costantemente il gigantesco simbolo elettorale (nel quale oltre al nome dello stesso Berlusconi è riportato il nome della Moratti)  posto a sfondo del palco da cui l'on. Berlusconi ha parlato; l'immagine della stessa candidata Moratti è stata più volte trasmessa all'interno del servizio; lo stesso servizio con l’evidenziazione del simbolo è andato ripetutamente in onda nei giorni successivi in tutti i telegiornali;
Considerato che:
l'On. Berlusconi oltre ad essere Presidente del Consiglio è il leader del PdL ed è capolista del PdL per le elezioni amministrative milanesi;
Considerato che:
i telegiornali succitati del prime time del 17 aprile hanno dato notizia dell'intervento dell'On. Berlusconi a Milano con la massima evidenza, con questi tempi: Tg1 42 sec. (parola) e 1 min. e 2 sec. (notizia);  Tg2 48 sec. (parola) e 2 min. e 37 sec. (notizia); Tg 5 54 sec. (parola) e 2 min. e 6 sec. (notizia).
Considerato che:
ai tempi attribuiti all'On. Berlusconi nel contesto della campagna elettorale per Letizia Moratti, in un servizio sulla campagna elettorale di Milano e che mostra e fa parlare il capolista in Comune per il PdL, non corrisponde alcuna menzione, di alcun tipo, del candidato sindaco dell'opposizione, Giuliano Pisapia e che questo falsa la competizione elettorale locale;
Considerato che:
in tutti i servizi indicati il Presidente Berlusconi ha detto e ripetuto con grande enfasi che la campagna elettorale per il Sindaco di Milano assume un indiscutibile valore di test di carattere nazionale;
Valutato, infine, che:
l’articolo 11-quinquies della legge 22 febbraio 2000, n. 28 affida all’Autorità il potere di vigilanza rispetto alla parità di accesso ai mezzi di informazione durante le campagne elettorali e referendarie;


i sottoscritti richiedono all’Autorità di:

pronunciarsi, anche nell’esercizio dei poteri d’ufficio ad essa  riconosciuti dalla legge, allo scopo di valutare il fondamento dei fatti denunciati, e in particolare  di  quelli risultanti  nella  giornata di domenica 17 aprile nell’edizioni del prime time di TG1, TG2 e del TG5, ed eventualmente in altri telegiornali  e la compatibilità tra i principi di parità di trattamento e imparzialità cui debbono ispirarsi i telegiornali nel periodo della campagna elettorale e in specie la compatibilità con la tutela della par condicio nelle diverse competizioni elettorali;

ordinare un immediato ripristino delle condizioni di parità di trattamento in tutti i telegiornali nazionali che abbiano violato il principio di par condicio nei confronti degli gli altri  candidati sindaci  Giuliano Pisapia e Manfredi Palmieri completamente ed ingiustamente esclusi da un'informazione così importante e così vistosa almeno nei telegiornali nazionali di cui sopra;

in relazione alla giornata di domenica 17 aprile, seconda settimana di par condicio, attivare nei confronti del Società Rai Radiotelevisione Italiana s.p.a. (emittente radiotelevisiva in ambito nazionale Rai uno) in riferimento a Tg1 e Tg2 e della Società R.T.I. Reti Televisive Italiane s.p.a. (emittente radiotelevisiva in ambito nazionale Canale Cinque) relativamente al Tg5, le procedure sanzionatorie, anche in via d’urgenza, previste dall’articolo 11-quinquies della legge 22 febbraio 2000, n. 28 e di cui all’articolo 24 della delibera n. 80/11/CSP;

valutare con urgenza, i provvedimenti da adottare e soprattutto l’effettivo rispetto dei medesimi in quanto le elezioni si svolgeranno fra meno di un mese;

valutare infine se e in che misura la posizione soggettiva  dell'On. Berlusconi, che riunisce la triplice qualità di Presidente del Consiglio, di leader nazionale del PDL, e di capolista dello stesso partito a Milano in quanto amplificata dai telegiornali in una delle tre vesti sopra citate sia compatibile con i più volte richiamati principi in materia di par condicio durante la campagna elettorale in generale ed in particolare a Milano.




Roberto Zaccaria
Bruno Tabacci
Giuseppe Giulietti
Barbara Pollastrini
Vicenzo Vita
Emanuele Fiano
Vinicio Peluffo




Roma, 20 aprile 2011
 

 


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