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Un Mondo senza amianto
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di Santo Della Volpe

Un Mondo senza amianto

“Data la nocività dell’amianto, è indispensabile e urgente eliminarlo completamente dall’ambiente umano”: è il primo punto dell’appello lanciato a conclusione della “Sesta giornata mondiale delle vittime dell’amianto” che ha visto riunirsi  a Casale Monferrato delegazioni provenienti da Stati Uniti,Brasile, Francia, Messico, Spagna, Svizzera, Gran Bretagna e da tutte le regioni italiane dove purtroppo l’amianto continua a mietere vittime, per effetto degli stabilimenti che nei decenni scorsi hanno lavorato  questo minerale, lasciando alle proprie spalle una scia di persone  morte per mesotelioma alla pleura, il tumore tuttora invincibile derivato dall’asbesto. Pubblichiamo le conclusioni di questo incontro, interamente, in coda a questo commento, ma è importante  rilanciare le conclusioni del documento: “Affermiamo che l’industria dell’amianto è un’industria criminale, che ha esposto grandi quantità di persone a rischi mortali pur di conseguire un profitto. Domandiamo giustizia”, hanno scritto le delegazioni di tutto il mondo. Perché a Casale Monferrato si è capito in due giorni di confronto, che c sono molte e diverse realtà ancora nel mondo da affrontare ed unire. In particolare in alcuni paesi, come il Brasile ed il Messico, l’amianto è ancora estratto e lavorato, senza particolari precauzioni, nonostante si sia accertato scientificamente quanto faccia male e sia criminale usarlo impunemente. Ma in quei paesi, e più ancora in Cina, India diventati i maggiori produttori mondiali, la battaglia per  mettere al bando l’amianto è diventata una battaglia di democrazia e contro la corruzione, contro una industria che,come ha sottolineato dal palco di Casale Monferrato Barry Castleman (il maggiore esperto del mondo di amianto),”è una industria che crea le sue fortune sulla morte degli altri”. Per profitti che possono moltiplicarsi sull’assenza di informazioni sulla pericolosità di quel minerale che i lavoratori usano e che gli abitanti delle zone dove esistono quegli stabilimenti,possono respirare ignari del rischio mortale che corrono. Profitti ed ignoranza che solo una accusata informazione non asservita, una giustizia che funziona, attraverso magistrati preparati ed  informati, solo la mobilitazione degli abitanti e dei sindacati  di quei paesi, possono sconfiggere, costringendo i governi a mettere al bando l’amianto ed i suoi derivati. E quindi è tanto più importante che proprio da Casale Monferrato, che con i suoi 3000 morti per amianto è diventata simbolo dei guasti prodotti dall’Eternit e dall’asbesto, parta una mobilitazione che diventa mondiale con alle spalle il processo in corso a Torino che vede imputati i proprietari dell’Eternit, e davanti quelle tre parole che costituiscono ormai la sintesi di una battaglia incominciata anni fa e non ancora finita: Giustizia, Bonifica, Ricerca.
Giustizia per le vittime e le loro famiglie che hanno diritto a vedere sul banco degli imputati e condannati,nel caso e con un giusto processo, i responsabili di quelle aziende che hanno fatto lavorare e respirare amianto pur sapendo che  era rischioso e mortale. E da questo punto di vista la recente sentenza della Corte d’Assise  di Torino che ha  condannato i vertici della Thyssenkrupp per la morte di 7 operai e per “omicidio volontario con dolo eventuale”, diventa un punto di riferimento. Alla Thyssen come a Casale Monferrato si sapeva che si correvano rischi ma  fu scelto il profitto  invece della salute. Ed è importante che per il risarcimento delle vittime professionali ed ambientali,sia istituito un fondo nazionale, con il diritto di rivalsa sui responsabili di queste malattie.
Bonifica, nel suo significato più ampio. Cioè chiusura degli impianti  industriale e delle cave di amianto là dove ancora lavorano e sono aperte nel mondo: e poi bonifica di quegli stessi impianti e di quelli che hanno già smesso di lavorare e produrre, ad esempio in Europa, eliminando l’amianto innanzitutto negli  uffici , scuole, edifici pubblici e poi in tutte quelle case dove è ancora presente. Con  personale adeguato e costi che non devono ricadere sulla collettività, ma su chi per anni ha tratto profitti da queste lavorazioni.
Ricerca,scientifica e medica. Perché è importante che i malati di mesotelioma ed asbestosi, possano avere speranza: Oggi, è stato denunciato a Casale Monferrato da tutte le delegazioni mondiali,le case farmaceutiche  spendono più soldi per la ricerca di nuovi prodotti contro la calvizie, che per trovare una cura per il tumore alla pleura e l’asbestosi provocati dall’uso dell’amianto. Ed è importante che l’opinione pubblica ed i governi del mondo  chiedano ed impegnino la ricerca scientifica per la ricerca di medicine e cure,palliative e non solo, perché oggi molti tumori possono essere curati,ma il mesotelioma da amianto è ancora incurabile.
La Sesta giornata mondiale delle vittime dell’amianto si è arricchita  di una manifestazione-corteo che ha attraversato Casale Monferrato portando un fiore davanti all’ingresso di quel che resta della fabbrica Eternit, a simboleggiare le richieste di tutte le delegazioni del mondo di vittime e familiari di questo minerale –Killer. Ed ha chiuso la giornata di giovedì 28 aprile, la proiezione del film “Polvere” di Niccolò Bruna e Andrea Prandstraller che ha ben descritto la realtà dell’amianto e delle sue vittime: un film che sarebbe giusto far circolare in tutta Italia e che venisse messo in onda su un canale RAI in ore di grande ascolto, per far capire cos’è la realtà di Casale Monferrato e non solo, di quei luoghi nel mondo dove si muore per amianto: ed anche l’impegno civile di chi cerca di eliminare questa piaga dal mondo.
Ed è questo un impegno che possiamo rilanciare come Articolo21.


Casale Monf.to   28-29 aprile 2011   

Convegno di lotta - “UN MONDO SENZA AMIANTO”

In occasione della 6a giornata mondiale delle vittime dell'amianto celebrata a Casale Monferrato il 28 aprile 2011, con la partecipazione di delegazioni provenienti da Stati Uniti, Brasile, Francia, Messico, Spagna, Svizzera, Italia, Gran Bretagna e da numerose regioni italiane, organizzazioni sindacali italiane  di altri paesi, si è approvato il seguente ordine del giorno:

- data la nocività dell'amianto, è indispensabile e urgente eliminarlo completamente dall'ambiente umano. 

- In Europa, è stata creata una tragedia di immense proporzioni a causa dell'uso industriale dell'amianto. Come conseguenza, sono già avvenute centinaia di migliaia di morti. Si tratta di un dato sottostimato, poiché  le informazioni su questa tragedia umanitaria sono tragicamente incomplete.
Attualmente l'epidemia di malattie causate dall'amianto si è estesa ai paesi in via di sviluppo, che stanno continuando ad usare amianto. L'esistenza di un doppio standard tra paesi industrializzati e in via di industrializzazione è eticamente ingiustificabile e moralmente corrotta.
Vi è un imperativo morale ad avviare iniziative di tipo medico e scientifico per prevenire l'insorgenza di malattie causate dall'amianto. Molti cittadini sono a rischio di malattie, a causa della presenza di fibre mortali nei loro polmoni. La ricerca che riguardi la prevenzione deve avere la più elevata priorità. E' necessario pervenire ad una strategia che riguardi la diagnosi precoce e protocolli terapeutici (per asbestosi e tumori causati dall'amianto) e che questa venga costantemente aggiornata.

- Il cosiddetto “uso controllato” dell'amianto è semplice propaganda commerciale che imbroglia le popolazioni non informate e vulnerabili, incapaci di valutare i rischi che presentano tutti i tipi commerciali di amianto. E' imperativo che il crisotilo (amianto bianco) sia incluso nella Convenzione di Rotterdam tra le sostanze per le quali è richiesto preventivamente un consenso informato da parte dei paesi che lo ricevono per importazione.

- L'esposizione ambientale causata dall'estrazione di amianto e dai suoi usi costituisce un'altra catastrofe umanitaria che coinvolge la salute di questa e delle future generazioni. Nelle aree delle nostre comunità come Casale Monferrato e Bari, Italia, Corsica, Francia, Widnes, UK e Getafe, Spagna, permane un inquinamento diffuso nell'aria, acqua,  suolo e edifici.

- Le comunità colpite  che stanno cercando di agire per attenuare gli inquinamenti da amianto devono ricevere e devono ottenere il sostegno delle Agenzie Internazionali, delle Autorità regionali e dei Governi nazionali: è essenziale identificare le aree che sono state inquinate da decenni di sfruttamento dell'amianto e mettere a disposizione i fondi necessari,  rendere disponibile le conoscenze tecniche che sono necessarie per affrontare in maniera esaustiva il lascito negativo dell'amianto.

- Il procedimento giudiziario che si è svolto in UK contro la Cape Asbestos ed ora quello in svolgimento a Torino contro gli azionisti di controllo della multinazionale ETERNIT, rappresentano il simbolo concreto delle battaglie per ottenere giustizia da parte delle vittime dell'amianto.
Nel procedimento giudiziario in Italia, più di 6000 persone si sono costituite parte civile.
Questi procedimenti giudiziari mostrano l'importanza di assumere una prospettiva internazionale per quanto riguarda i diritti delle vittime e i crimini legati all'amianto determinati dalle multinazionali.

- Tutte le vittime di malattie causate dall'amianto (quelle maligne e le altre) hanno il diritto di essere indennizzate, indipendentemente dal fatto che la malattia si sia determinata per cause lavorative, ambientali, domestiche o di altro genere.
In prima istanza, l'indennizzo deve essere reso operativo in tempi rapidi e deve essere di giusta entità. L'esperienza francese (FIVA) rappresenta un esempio di come questo può essere raggiunto.
Se viene dato avvio ad un fondo, questo deve essere finanziato da contributi che derivino da datori di lavoro privati e pubblici. In ogni caso, deve essere salvaguardato il diritto legale di procedere con cause civili o penali riguardo ai danni e alle responsabilità.

- In conclusione, affermiamo che l'industria dell'amianto è una industria criminale, che ha esposto  grandi quantità di persone a rischi mortali pur di conseguire un profitto.

Domandiamo giustizia.

Redatto e firmato da:

 


AFEVA Associazione Famigliari Vittime Amianto – Casale Monferrato Italia vertenzamianto@gmail.com
ANDEVA Association Nationale de defende des Victimes de l'Amiante francia andeva@wanadoo.fr hindry@math.jussieu.fr

Barry Castleman USA barry.Castleman@gmail.com
E&P Epidemiologia e Prevenzione – Rivista dell'Assoc. Italiana di epidemiologia italia www.epidemiologia.it epiprev@inferenze.it

Cooperativa Giulio Alfredo Maccacaro “epidemiuologia e prevenzione” Milano Italia
ABREA Associacion Bersileisa des Espostos Amianto Brasile www.abrea.com
CILAS Centro de Investigacion Laboraly Asesoria Sindacal Messico gpeaguilarm@gmail.com
FEDAVICA Federacion Espanola de Associaciones de Victimas del Amianto Spagna www.avida.es jcpaul@telepanica.net
CCOO Confederacion Sindical de Comisiones Obreras Spagna www.ccoo.es jvaldes@ccoo.es

Federation Mutuelles de France Francia adruzza@mutuelles-santeplus.fr gtales@mutuelles-santeplus.fr
IBAS International Ban Asbestos Secretariat UK www.ibasecretariat.org lka@tinternet.com
AFVA Associazione Famigliari Vittime Amianto – Bari Italia info@vittimeamianto.it calmen@libero.it lillo.mendola@yahoo.it
FBF Fonfazione Bepi Feno – Padova Italia rosannatosato@cgil.padova.it
UIL -Casale m.to Unione Italiana del Lavoro e ADA – Associazione difesa Anziani – Casale Italia ferrando.luigi@libero.it
CISL – Casale Confederazione Italiana Sindacato Lavoratori – Casale Italia fnp.casale@libero.it bortollo@tin.it
CGIL – Reggio Emilia Confederazione Generale Italiana Lavoro Italia luigi_giove@er.cgil.it oriano_lazzaretti@er.cgil.it
CGIL – Casale M.to Confederazione Generale Italiana Lavoro Italia n.pondrano@inca.it
UNIA Unione Sindacale Svizzera Svizzera
ADAO Asbestos Disease Awareness Organization USA www.adao.us linda@adao.us

Comunità S.Egidio Firenze e Livorno Italia

Associazione Vittime di Viareggio Italia

“Sicurezza e Lavoro” - Rivista Sicurezza sul Lavoro – Torino Torino

Associazione Vittime di Livorno (Moby Prince) Italia

Associazione Vittime Legami d'Acciaio (Thyssen Krupp – Torino Italia
CGIL – Milano Confederazione Generale Italiana Lavoro Italia
CGIL-CISL-UIL Provinciale Alessandria e Regionale Piemonte Italia

Comitato ex lavoratori Sia Grugliasco e Torino Italia

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