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Domani nasce il Sud Sudan. Appello contro il silenzio mediatico
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di Flavio Lotti*

Domani nasce il Sud Sudan. Appello contro il silenzio mediatico Domani 9 luglio nasce in Africa un nuovo Stato: il Sud Sudan. Chiediamo alla Rai e a tutti i mezzi di comunicazione di non ignorare e non oscurare questo importante avvenimento internazionale. Dietro alla cerimonia che si celebrerà domani a Juba, la capitale del nuovo stato africano, ci sono oltre decenni di schiavitù e colonialismo, quarant'anni di guerre civili, un regime tra i più oppressivi al mondo, oltre due milioni di morti, milioni di persone costrette ad abbandonare le proprie case, il 90% della popolazione al di sotto della soglia della povertà, un bambino su tre che muore prima di raggiungere i 5 anni e tutti i sopravvissuti che non arrivano in media ai 60 anni.

Ma la cerimonia di domani è anche una storia di libertà, della dura lotta per la libertà, la pace e la giustizia di milioni di persone che domani festeggeranno un primo importante risultato in una strada che resta particolarmente lunga e difficile.

Oscurare questo avvenimento vuol dire negare il diritto degli italiani di conoscere e quindi di agire responsabilmente in un mondo sempre più complesso e interdipendente.

Chiediamo alla Rai, che deve voltare pagina e ritornare a svolgere pienamente il suo ruolo di servizio pubblico, di dedicare il giusto spazio a questa notizia in tutti i TG e di prevedere la trasmissione di almeno uno speciale di approfondimento in prima serata. Se il governo non si è ancora degnato di rispondere all'On. Savino Pezzotta che ha chiesto l'apertura immediata di una sede di rappresentanza diplomatica nel nuovo stato africano, centinaia di italiani, e tra questi numerosi missionari, sono da lungo tempo impegnati in quel paese nella lotta quotidiana contro la miseria, la guerra e l'oppressione. Le loro testimonianze sono un bene comune che deve essere valorizzato e utilizzato per conoscere e capire.

Dal 2006 attendiamo che la sede di corrispondenza della Rai di Nairobi venga potenziata e pienamente utilizzata prevedendo adeguati spazi e servizi nei palinsesti delle diverse reti e programmi.

L'Italia non può più permettersi di mantenere gli occhi e le orecchie chiuse su quello che sta accadendo in Africa e nel resto del mondo non solo perché è umanamente e moralmente inaccettabile ma anche perché ci provoca un immenso danno politico ed economico.

Mantenendo gli occhi chiusi sul mondo non solo non riusciamo a vedere in tempo i pericoli che incombono, ma non riusciamo nemmeno a cogliere le straordinarie opportunità economiche e politiche che ci sono e che possono aiutarci a fuoriuscire dalla grave crisi che stiamo vivendo.


*Coordinatore Nazionale della Tavola della pace

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SABATO 9 LUGLIO NELLA RUBRICA "INVIATO SPECIALE" IN ONDA SU RADIOUNO DALLE 8,39 ALLE 9,31 ANDRA' IN ONDA UN REPORTAGE DI ENZO NUCCI (CORRISPONDENTE DELLA RAI DA NAIROBI PER L'AFRICA SUBSAHARIANA) SULLA NASCITA DEL SUD SUDAN, IL CINQUANTAQUATTRESIMO STATO AFRICANO CHE PROPRIO SABATO VEDRA' UFFICIALMENTE LA LUCE CON UNA SERIE DI CELEBRAZIONI UFFICIALI A CUI PARTECIPERANNO DELEGAZIONI GOVERNATIVE DI TUTTO IL MONDO.

DOPO DUE GUERRE CIVILI (DURATE COMPLESSIVAMENTE 39 ANNI) CHE HANNO PROVOCATO DUE MILIONI E MEZZO DI MORTI, NASCE LA REPUBBLICA DEL SUD SUDAN CON NUMEROSE QUESTIONI IRRISOLTE CHE RISCHIANO DI MINARNE IL CAMMINO ANCOR PRIMA DI INTRAPRENDERLO.
IL CONTROLLO DELLA ZONA PETROLIFERA DI ABYEI E DELLE ACQUE DEL NILO CONTINUA ANCORA A DIVIDERE I DUE NEMICI STORICI : IL SUD SUDAN (CRISTIANO ED ANIMISTA) DAL SUDAN DEL NORD (ISLAMICO E FONDAMENTALISTA).
MESI DI TRATTATIVE NON SONO BASTATI A RISOLVERE QUESTIONI SU CUI SI GIOCA L'AVVENIRE DEI PAESI.
LO STATO NASCENTE DEVE INTANTO FARE I CONTI CON UNA CLASSE DIRIGENTE INADEGUATA, CON LA CORRUZIONE DIFFUSA, CON LA GUERRA FRATRICIDA TRA LE ETNIE DEL SUD CHE HA FATTO PIU' VITTIME CHE LA GUERRA SOSTENUTA CON IL NORD.

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