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Legittimazione politica e sistema elettorale, l'esperienza tedesca
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di Laura Garavini*

Legittimazione politica e sistema elettorale, l'esperienza tedesca

Quando in Italia si parla del sistema elettorale tedesco ci si limita spesso ad illustrare l'aspetto della rappresentanza proporzionale e della relativa stabilità che ne deriva. L’analisi italiana si concentra sostanzialmente solo su queste caratteristiche e al massimo sul Cancellierato. A me invece del sistema tedesco ha sempre affascinato un altro punto, di cui in Italia si parla poco: il fatto che le regole elettorali in Germania garantiscano anche un’altissima legittimazione democratica dei parlamentari - e di conseguenza una notevole legittimazione di tutto il sistema politico.

Vista l'ondata di antipolitica che stiamo affrontando in Italia, credo che sarebbe opportuno prendere maggiormente in considerazione proprio questi aspetti dell'esperienza tedesca.

E' noto che la metà dei Bundestagsaabgeordneten (parlamentari tedeschi) viene eletta direttamente in collegi unici, l'altra metà tramite liste di partito a livello regionale. Cosa garantisce l'alta legittimazione dei parlamentari? Soprattutto il fatto che la candidatura di tutti i futuri parlamentari viene decisa in modo democratico dalla base. Chi si vuole candidare per il seggio unico si presenta nel collegio stesso in una sorta di preselezione davanti a tutti i circoli del rispettivo partito. In base all’esito del voto della base, il candidato viene eletto dai delegati del congresso regionale.

Certamente si può discutere sul fatto che siano solo gli iscritti ad avere il diritto di voto o anche i simpatizzanti (cosa che sarebbe maggiormente nel dna del PD). Ma indipendentemente dal fatto che la base sia costituita soltanto dagli iscritti o da tutti i simpatizzanti - essenziale è la profonda legittimazione democratica di cui vengono a godere i candidati parlamentari tedeschi. Un discorso simile vale anche per i candidati di lista.

Queste procedure non sono un optional per coloro ai quali piace questo specifico modo democratico di scelta dei candidati. Sono previste per legge per tutti i partiti. Si è già verificato addirittura un caso in cui si sono dovute ripetere le elezioni regionali (ad Amburgo) perchè il partito allora vincente, la CDU, non aveva rispettato le regole per la preselezione democratica dei propri candidati.

L'effetto più significativo del sistema tedesco è un radicamento molto forte dei politici tedeschi con la loro base. Ogni parlamentare tedesco dedica due, tre settimane delle ferie estive del Bundestag – ferie che, alla faccia dei pregiudizi, durano otto settimane e sono dunque più lunghe di quelle previste in Italia - per andare, spesso in bici, da paese a paese nel proprio collegio per tenere il contatto col territorio, per ascoltare e per spiegare la politica che viene fatta nella lontana Berlino. In questo modo il sistema di legittimazione formale, insito nel sistema elettorale tedesco, spinge il deputato a portare il Parlamento, almeno una volta all'anno, nelle case di tutti gli elettori del proprio collegio - con un effetto moltiplicatore della legittimazione di tutto il sistema politico.

Nella legge elettorale tedesca si prevede tra l’altro che i candidati debbano vivere nel collegio in sui si candidano. Questo è un altro punto importante per contribuire al radicamento popolare del parlamentare e dunque alla legittimazione sua e di tutto il sistema politico. Un vincolo di questo tipo preclude uno dei principali problemi che in Italia abbiamo vissuto ai tempi del Mattarellum: il fenomeno dei candidati "paracadutati". A seguito dei giochi di partito in Italia venivano mandati i candidati in base alle esigenze di equilibrio politico all’interno della coalizione. Con l'effetto di collocare certi candidati in collegi sicuri pur di garantire loro un posto in Parlamento. Se viceversa ci si può candidare solo lì dove si vive (o al limite lì dove si è nati) un radicamento c'è ed è garantito. Il candidato non sparirà dal collegio subito dopo essere stato eletto.

In Germania anche il calendario parlamentare tiene conto del lavoro di legittimazione svolto da ogni deputato. Il calendario parlamentare tedesco prevede - alla faccia di tutti i pregiudizi - meno lavoro in aula di quanto non avvenga in Italia: solo 22 settimane all'anno, dalle ore 13 del mercoledì fino alle 16 del venerdì. La regola è che ad una settimana in Parlamento segue una settimana nella circoscrizione perché è lì che viene curato il contatto con l'elettorato in incontri e in discussioni pubbliche. Ogni parlamentare ha il compito di spiegare le decisioni, a volte difficili, prese in aula, direttamente al suo elettorato (e non soltanto via internet). Per questo lavoro di legittimazione il calendario parlamentare prevede apposta ampi spazi di tempo.

Visto che la fiducia nella politica in Italia è ai minimi storici forse non sarebbe male importare qualche aspetto del modello tedesco - modello inteso in modo diverso da quanto e' stato discusso finora in Italia. Chissà che non possa fare bene al Parlamento e alla legittimazione della politica in Italia.

* parlamentare eletta all’estero, residente in Germania


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