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Articolo 21 - INTERNI
Referendum elettorale: una firma per cancellare una truffa
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di Adriano Donaggio

Referendum elettorale: una firma per cancellare una truffa Chi non l’ ha ancora fatto, lo faccia. Lasci la sedia, scenda le scale, vada a firmare per un referendum che cancellerà questa vergogna di legge elettorale da voltastomaco, che non è solo  una porcata, come l’ ha definita il suo sponsor e padre politico. E’ peggio, è molto peggio. E’ una truffa. Ruba il diritto dei cittadini a scegliere chi li rappresenta in parlamento. Dà il permesso a un capobastone qualsiasi di scegliere chi far eleggere. E’ un ladro? Benissimo, gli diamo l’ immunità parlamentare. E’ il prezzo da pagare a un amico o a un’ amico? Benissimo lo facciamo eleggere., ha soldi che ci servono, benissimo lo mettiamo in un collegio sicuro. Ma per chi ci avete preso?
Ormai i conti sono tondi, chiari e amari, molto amari. Quella che in queste ore ci arriva tra capo e collo è una stangata durissima. Sacrifici per pensionati, famiglie, dipendenti a reddito fisso, con i giovani a spasso e disoccupati. Dobbiamo fare sacrifici, salvare il Paese, ci dicono. E’ così? Volete almeno farci scegliere chi in Parlamento rappresenterà i nostri interessi? Chi deciderà i nostri sacrifici? Con questa legge non si può.  E’ proibito. Qualcuno che non conosci decide per te. Sarebbe grave in ogni caso, lo è particolarmente in un momento come questo, pieno di sberle che toccano la borsa della spesa, i servizi essenziali, l’ assistenza ai malati e agli anziani, che chiude le speranze ai giovani.
Qui non è solo questione di raggiungere, nei pochi giorni che mancano alla scadenza, il quorum. Si tratta di affermare con forza il nostro diritto di elettori, la volontà che il proprio diritto di scegliere i parlamentari sia rispettato. Su questo non intendiamo transigere. E’ un nostro sacrosanto diritto e vogliamo che ci sia riconosciuto. Firmare per il referendum vuol dire anche questo.
Mai come in questo caso, mentre facevo la coda per firmare, sentivo commenti decisi, consapevoli. Ho provato a girare da altre parti per vedere se si trattava di un caso isolato.  Ho scoperto quello che non avevo immaginato o, almeno, non con questa intensità. Poche leggi sono odiate come questa legge elettorale che ha ucciso il dibattito (chi è il parlamentare che sfida le ire del gran capo che decide della sua rielezione), la discussione, la crescita del paese, l’ uscita dai luoghi comuni, la libertà di parlare liberamente dei problemi che ha il Paese e di questa classe politica che così spesso è tutt’ altro che un modello di virtù. Con molti parlamentari sotto l’ incubo del giudizio non del popolo ma del capo che con l’ attuale legge deciderà se farlo rieleggere.
Andiamo tutti, andiamo in , moltissimi  a firmare. Diamo un segnale chiaro che non abbiamo nessuna intenzione di rinunciare ai nostri diritti. Crediamo nella democrazia e la vogliamo esercitare.
Il baratro in cui il Paese sta precipitando ci dice che mai come in questo momento dobbiamo esercitare i nostri diritti, poter guardare in faccia chi votiamo, potergli chiedere cosa sta facendo del nostro voto. Via questa legge che ci ha trascinato in questo ciarpame di disgrazie, di diritti non rispettati, di parlamentari che in molti casi votano come scolari al primo giorno di scuola.
Firmare per il Referendum è anche questo. Un segnale chiaro, preciso  che vogliamo cambiare questa gabbia che ingessa la politica. Firmiamo anche perché è bene che si sappia: se qualcuno pensava che ci fossimo dimenticati di cosa è la democrazia. Si è sbagliato di grosso. Firmiamo per il referendum anche per questo. Per ricordarglielo: si sbaglia di grosso, vogliamo essere noi a scegliere i nostri rappresentanti in Parlamento. A qualcuno darà fastidio, ma noi non abbiamo nessuna intenzione di rinunciare e proprio per questo firmiamo sosteniamo questo referendum.

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