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Sicurezza sul lavoro: basta volerla
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di Lidia Panzeri

Sicurezza sul lavoro: basta volerla Gli incidenti , le morti sul lavoro non sono un dato ineluttabile. Avvengono perché siamo un paese poco serio. Chi si impegna su questo e investe intelligenza e professionalità, riesce a lavorare in un cantiere impegnativo senza  incidenti. A Venezia, proprio sul cantiere aperto sul più grande edificio storico della città  questo è avvenuto. Zero il numero degli infortuni e zero il numero degli incidenti. Qui si è appena concluso  il restauro della facciata di Palazzo Ducale che  dà sul rio della Canonica. Quello del ponte dei sospiri, per intenderci.
Non si trattava di un cantiere minore,  visto che ha interessato una superficie da restaurare  di 4.280 mq  e  richiesto 5.000 mq di ponteggi. Per il solo allestimento sono occorse 5.700 ore lavorative. A queste ne vanno aggiunte 55.772 per i lavori di restauro.  Tre anni di lavoro, duro, impegnativo portato a termine senza un infortunio. Niente. Neanche un incidente.

Qui non si tratta di fortuna. Il caso non c’entra per niente. La ditta che ha seguito i lavori,  la Dottor Group spa,  di Vendemiano, in provincia di Treviso, già nel 2007 aveva avuto il Premio Azienda Sana. Impegno nei corsi di formazione; i giovani lavoratori affiancati da personale esperto:  telecamere di sorveglianza e ispezioni  anche notturne;  spogliatoi, servizi igienici, docce,  sempre puliti. La mensa, con cibi di stagione, e, all’occorrenza,  menù personalizzati. Non solo la  sicurezza, ma anche la salute .
Nel 2008, quando era aperto, sempre a Venezia, il cantiere di Punta della Dogana  dalla stessa ditta, in accordo con il Collegio degli Infermieri della provincia di Venezia  (IPASVI) era stato  avviato, per i 100 lavoratori,  un progetto pilota che prevedeva colloqui  con  il personale tenuti da operatori specializzati  controlli di pressione, glicemia , colesterolo etc. L’adesione al progetto era volontaria. Molti, capita la situazione, l’ opportunità di occuparsi della propria salute, seguiti opportunamente, avevano cambiato  abitudini alimentari: hanno potuto constatare il miglioramento dei valori presi in esame. Se uno è in buona salute sta meglio, lavora meglio e con maggiore sicurezza. L’ alimentazione, poi, è molto importante. Molti incidenti nei cantieri avvengono nell’immediato dopo pranzo. Un cibo pesante riduce l’ attenzione e la lucidità. Non aiuta  chi lavora a venti metri da terra. Un progetto pilota questo che ambisce a diventare a pieno titolo un modello di riferimento.

Se uno si appresta a scalare una montagna, se non è incosciente, si prepara per  l’ impegno che dovrà affrontare. Anche un cantiere difficile, prolungato nel tempo, richiede una preparazione adeguata. Chi organizza questo cantiere deve pensarci. In questo caso ci ha pensato e i risultati ci dicono che la sicurezza sul lavoro è un risultato che si può ottenere. Non è il caso che porta a questo, ma la professionalità, la serietà l’ impegno dell’imprenditore, la collaborazione tra l’ impresa e i lavoratori,  con i professionisti del settore (in questo caso anche i medici e gli esperti in specifici corsi di formazione.) Il risultato è stato ottenuto con un piano ben studiato e ben realizzato.
Non si può aprire un cantiere, questo ci dice l’ esperienza veneziana, facendo cercare braccia dal caporalato per poi mandarle su per i ponteggi. La sicurezza richiede impegno e preparazione.  In questo caso ci sono stati e il risultato s’ è visto.

Sempre a proposito di sicurezza : nel rio della Canonica, che scorre lungo il Palazzo Ducale, i sommozzatori  che hanno ispezionato il canale all’inizio dei lavori, hanno rinvenuto 160 frammenti di marmo, di varie dimensioni, distaccatesi dalla facciata. Con buona pace delle gondole che vi passano di giorno come di notte, come per quel rio, anche lui in gondola, è passato  James Bond, nella scena finale di 007 Dalla Russia con amore. Pensava  fosse la Spectre a metterlo in pericolo, mai avrebbe immaginato che a farlo fuori avrebbe potuto essere un pezzo di marmo staccatosi per un mancato restauro.


 

 

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