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Giustizia. Attenti al caimano
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di Ugo Dinello

Giustizia. Attenti al caimano

Ci sono tre persone nel nostro Paese che, in questo momento della storia della Repubblica, sanno esattamente cosa sta succedendo in tema di Giustizia, cioè della base della democrazia, il tema che assicura che ogni cittadino è uguale agli altri davanti allo Stato. Sono Silvio Berlusconi, che, come un caimano sceglie la via più breve per arrivare alla preda, il suo legale difensore davanti alla Giustizia, l'avvocato Niccolò Ghedini, e l'ex magistrato e senatore democratico Felice Casson.
Perché il resto del Paese, tra la montagna di iniziative legislative, disegni di legge, decreti e progetti di riforma costituzionale, vive immerso in una nebbia in cui è difficile vedere l'inizio e la fine del sentiero.
 Se Berlusconi "sente" che il tempo gioca contro di lui, che i nodi stanno venendo al pettine e che "deve" a tutti i costi garantirsi l'impunità puntando alla prova di forza, il legale Ghedini sa altrettanto bene che il costo per il suo cliente in sede di processo e di analisi da parte della Corte costituzionale di una tale prova di forza potrebbe essere maggiore dei benefici.
Felice Casson, vicepresidente del Pd e relatore di minoranza sul "processo breve" sa invece che il costo di tale beffa alle istituzioni per la collettività sarebbe drammatico.
"Un intralcio al sistema giudiziario che scardina il diritto del cittadino ad avere un processo che si concluda e che colpisce in particolare le vittime di reati particolarmente gravi e odiosi"
"Salteranno - spiega - già con l'entrata in vigore di questo disegno di legge decine di processi in tutta Italia, che riguardano, oltre alla corruzione, reati da malattie professionali, da circolazione stradale, per proseguire, per fare altri esempi, con i maltrattamenti in famiglia, l'associazione per delinquere, l'incendio, le lesioni personali anche aggravate, alcuni casi di mutilazione genitale, distribuzione, cessione e detenzione di materiale pedopornografico, il sequestro di persona semplice, lo stalking, la circonvenzione di incapaci, molte violazioni delle norme contro gli infortuni sul lavoro, il traffico illecito di rifiuti. E poi c'è il furto nelle sue varie forme anche aggravate sul quale sarebbe curioso sentire cosa diranno i rappresentanti della Lega nei loro territori quando parleranno del fatto che loro tutelano i cittadini normali".
"Tutto questo per cosa? - si chiede Casson - Per l'esigenza di salvare il Presidente del Consiglio dei ministri. Un fatto che risulta palese dalla disciplina transitoria che introduce il termine di prescrizione rispetto a quello introdotto a regime di tre anni, un termine evidentemente ad personam, che è la persona del Presidente del Consiglio dei ministri". "Governo e maggioranza - conclude il vicepresidente del Pd - devono avere il coraggio di dire esattamente a cosa serve  questo disegno di legge, cioè salvare il Presidente del Consiglio dei ministri dai suoi processi. Sfasciando contemporaneamente il sistema processuale penale, civile e contabile. Un evento disastroso per l'intera sistema giudiziario italiano e per le tutele di tutti i cittadini".
E l'ultimo appello è per organizzare una vigilanza democratica. Altri decreti che nulla hanno a che fare con la riorganizzazione del processo penale (il cosiddetto "milleproroghe", quello sul trasferimento d'ufficio dei magistrati e il piano carceri) sono stati organizzati per poter contenere, anche all'ultimo istante, un emendamento per ribaltare le regole democratiche della Repubblica. Secondo voi: a favore di chi?


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