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Mafie: Castelvetrano, bruciato il portone del Liceo Classico
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di Giuseppe Basile

Mafie: Castelvetrano, bruciato il portone del Liceo Classico

Tra tanto mareggiare di bandiere e sciamare di giovani e meno giovani tra vichi e scarrugi per seguire le mille iniziative di Libera e Avviso pubblico - i seminari, gli spettacoli, certo anche momenti di più forte aggregazione umana e sociale, il grande corteo dalla Vittoria al Caricamento, la scopertura della targa “Piazzetta Vittime di tutte le mafie”, l’Incontro  “a porte chiuse”  tra i familiari delle vittime – con la conseguente percezione esperienziale di quanto fosse aumentato l’ambito dell’attività delle mafie, ormai a livello planetario o globale, oltre che la loro morfologia ( per esempio “ la mafia dai colletti bianchissimi”), mi veniva da pensare quanto lontana e, almeno apparentemente, in un cono d’ombra fosse la “mafia” nei luoghi storici d’origine, a cominciare dal mio paese, che vanta la presenza di un Matteo Messina Denaro definito  “l’Invisibile” …
Per la verità, e proprio recentissimamente, le iniziative per tornare in piena luce, e non solo mediatica, non sono mancate, per la sua parte e certo non da ora da Ciancimino junior, poi giovedi sera a Servizio Pubblico da Angelo Provenzano
Sulla opportunità dell’intervista non tutti sono stati d’accordo, e tra questi il Preside del Liceo Classico di Castelvetrano, Francesco Fiordaliso, già all’inizio dell’anno scorso al centro di una violenta polemica per avere vietato, ritenendolo non educativo, un incontro tra gli studenti delle Scuole Superiori castelvetranesi e il pentito di mafia Vincenzo Calcara.
A causa della sua incredibile attività scolastica a favore della legalità e dell’impegno civile, testimoniato da un ininterrotto flusso di iniziative didattiche nel corso di parecchi anni scolastici, il Preside Fiordaliso ha riscosso una stima senza pari da parte di chi ritiene la mafia uno dei più gravi ostacoli all’ordinato sviluppo della economia e della vita civile di quel territorio e, più in generale, del Sud e dell’intera Italia, ma ha anche collezionato tutta una serie di “avvertimenti” dalla parte avversa, quelli soliti della mafia, ma proprio per questo allarmanti e preoccupanti: dall’incendio dell’auto ai segnali premonitori di tipo simbolico alle missive, compresa una dalla Germania composta di lettere ritagliate da un giornale tedesco…
Il danneggiamento per fuoco del portone principale del Liceo Classico la notte del sabato scorso segue a ruota ad un intervento di Fiordaliso su un portale locale in cui egli, ricordando gli atroci delitti di Provenzano padre, tra cui lo scioglimento in acido del ragazzino Di Matteo, auspica un irrigidimento del 41 bis invece che l’invocato alleggerimento della detenzione. Certo, il nesso causale tra i 2 fatti non è ancora provato, ed è già un miracolo ( merito anche di Fiordaliso) se il fattaccio non è stato, come spesso in un non molto lontano passato, immediatamente rubricato come la bravata di giovinastri un po’ alticci che per scacciare la noia del sabato sera hanno voluto dare prova della loro abilità pirica …


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