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Shoah, la Memoria corre sul Binario21
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di Micol Sarfatti

Shoah, la Memoria corre sul Binario21

Milano ricorda la Shoah alla stazione centrale. Al binario 21, nei sotterranei di via Ferrante Aporti, il freddo, il buio, l’umido e persino i vagoni sono gli stessi di 66 anni fa. Da quel binario, Il 30 gennaio del 1944, per gli di ebrei milanesi cominciarono i viaggi della morte verso campi di sterminio. Il 26 gennaio 2010 vicino a quello stesso binario è stata posata la prima pietra del Memoriale della Shoah, un progetto importante nella struttura e nel significato. Un edificio di settemila metri quadri diviso in due aree: una museale e una destinata ad un centro studi. Il Memoriale non sarà solo il luogo del ricordo ma anche un «luogo di studio e di scambio, per discutere e meditare» come ha  precisato Ferruccio De Bortoli , direttore del Corriere della Sera e presidente della Fondazione per il Memoriale della Shoah.
La cerimonia di posa della prima pietra si è aperta con il Kaddish, tradizionale preghiera dei morti, del rabbino Alfonso Arbib. Liliana Segre, sopravvissuta al genocidio, ha scoperto i vagoni della deportazione tornati sul binario 21, con lei atri due sopravvissuti: Nedo Fiano e Goti Bauer.
 Sono loro gli  ultimi testimoni di una delle più grande tragedie della storia e ora devono tramandare il dovere della memoria alle giovani generazioni.
Sono proprio i figli e i nipoti dei sopravvissuti a raccontare, ancora una volta dal  binario 21, l’olocausto nel film Fratelli d’Italia? di Mariella Zanetti  con la regia di Dario Barezzi .Emblematico il titolo con il punto di domanda finale, che rimanda «alla fratellanza spezzata da quegli italiani che appoggiarono le leggi razziali e ignorarono la tragedia dei connazionali ebrei» come ricorda Andrea Jarach, produttore del film.
Il continuo gioco di rimandi tra il passato vissuto dai nonni e  il presente  dei nipoti diventa metafora della «necessità  del passaggio del  testimone della memoria tra vecchie e nuove generazioni. Ricordare è un dovere, sulla Shoa non deve calare il silenzio» conclude Jarach.
Ancora giovani e ancora Binario 21, da qui, alle 16 del 27 gennaio, sono partiti i treni che porteranno 600 studenti delle scuole superiori della Provincia di Milano ad Auschwitz, per imparare e soprattutto per non dimenticare.


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