Clicca qui per il nuovo sito di Articolo 21 »
Ricerca con Google
Web articolo21.info
 
 
Articolo 21 - Editoriali
In "Album di famiglia" ci ho messo l'anima...
Condividi su Facebook Condividi su OKNOtizie Condividi su Del.icio.us.

di Nando Dalla Chiesa

Avverto subito. Non è un libro per cacciatori di indiscrezioni. Non è un libro con elenchi di buoni e di cattivi. Non è un genere per lettori superficiali (astenersi  i perdigiorno, mi sembra che si dica per i colloqui di lavoro). Per questo ho voluto evitare in copertina e all’interno qualsiasi foto che mostrasse la mia famiglia e ho scelto invece una splendida foto evocativa in bianco e nero, un padre e la sua bambina su un prato di montagna. Per questo, tranne pochissimi casi di assoluto rilievo, i protagonisti negativi delle vicende raccontate non sono nominati. In quel contesto, come essi si chiamino è davvero irrilevante.
Ci ho messo l’anima, se così posso dire, in “Album di famiglia”, il libro che presenterò martedì sera per la prima volta a Roma (Palazzo Incontro, via dei Prefetti 23). Ho cercato di rendere il senso di un lungo cammino collettivo attraverso trentacinque colloqui immaginari con gli affetti di quattro generazioni, dai miei nonni ai miei figli. Ho cercato di raccontare quella che, a dispetto di dolori e di momenti drammatici, mi sembra una bella favola, ricca di scelte, di pubblica dedizione, di insegnamenti, di sentimenti. Una favola dove privato (direi meglio: intimo) e pubblico si intrecciano a formare una cosa sola, esattamente come è stato nella mia esperienza di vita. Una favola dove respira, accanto ai molti compagni di viaggio, un protagonista invisibile di cui non sono riuscito a liberarmi: il destino.
Guerre e Resistenza, la sfida alla mafia e il terrorismo, la lotta contro la corruzione e il degrado civile, generazioni che si passano il testimone, si tratti del presepio o dell’impegno nelle istituzioni, amori che generano nomi che tornano a distanza di decenni. Ciò che sembra destinato a stare sullo sfondo o al riparo di una casa balza in primo piano. E ciò che domina la storia e la scena pubblica diventa il grande fondale di tante trame di vita.
Mi interrogherà su questo Marco Damilano, giornalista dell’Espresso che conosco da tempo e che so avere la sensibilità per non chiedermi, come nulla fosse, che cosa penso del lodo Alfano o delle carte di Andreotti. Organizza Libera, la coraggiosa associazione di cui don Ciotti mi ha chiesto di assumere la presidenza onoraria. Ancora contro la mafia, perché, appunto, il destino non ti abbandona.
Letto 696 volte
Dalla rete di Articolo 21