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Articolo 21 - Editoriali
PubblicitĂ  istituzionale del governo: niente ai giornali, quasi tutto alle tv di Berlusconi
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di Ricardo Franco Levi

Se non è conflitto d'interesse, cos'è? E' questa la domanda che ci dobbiamo porre leggendo i dati sugli investimenti in comunicazione istituzionale della Presidenza del Consiglio. Dati Nielsen sul confronto tra primo trimestre 2009 (governo Berlusconi) e primo trimestre 2008 (governo Prodi).
Investimenti azzerati per i quotidiani e dimezzati per i periodici e internet. E moltiplicati, invece, per cinque a favore di Canale 5, più che raddoppiati a favore di Italia 1 e cresciuti soltanto di poco meno a favore di Rete 4.
Ripeto. Se non è conflitto d'interessi, questo, che cos'altro è?
E' così che il governo intende tutelare il pluralismo dell'informazione?
Dopo il taglio dei fondi a sostegno dell'editoria, dopo le norme sulle intercettazioni che uccidono la cronaca giudiziaria, questo governo vuole, dunque, davvero impedire la libera informazione?
On. Bonaiuti, è lei, come sottosegretario con delega per l'informazione e l'editoria, ad avere, nel governo, la responsabilità della comunicazione istituzionale. Aspettiamo una sua risposta. Soprattutto, aspettiamo un suo preciso impegno per riportare nell'ordine gli investimenti in pubblicità della Presidenza del Consiglio. C'è un limite a tutto.

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