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Articolo 21 - Editoriali
L'onorevole Salvini e i napoletani colerosi
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di Nello Trocchia

L'on. Matteo Salvini, travolto dalle polemiche per l'idea dei posti in metro per soli milanesi, adesso è stato beccato in un video che canta un'allegra canzoncina sui napoletani. " Senti che puzza scappano anche i cani, stanno arrivando i napoletani, colerosi terremotati, che con il sapone non si sono mai lavati" 

Da 27enne napoletano l'ho sentita migliaia di volte quella canzone. Offende la mia anima partenopea, la storia dei miei avi, la terra che calpesto con onore e dignità da quando venni al mondo. Non ho sentimento di odio, non ne nutro da tempo, ma di sconcerto e disagio sì. Sconcerto e disagio per lei. La politica della pancia è l'individuazione continua del nemico, prima il napoletano, poi l'albanese, poi il rumeno. Offese, insulti per liberarsi dal vuoto, scaricare ansia, frustazione, arretratezza culturale.

Nulla di personale Salvini, noi napoletani emigrati in massa verso le aziende del nord negli anni '60 abbiamo fatto l'abitudine a convivere con questi ciarpami. Vi abbiamo consentito di girare in macchina mentre noi ci spaccavamo la schiena nelle vostre fabbrichette. Lei è figlio politico di chi scriveva sui muri, come ora per gli immigrati, 'Napoli terzo mondo', 'Napoletano coleroso', 'Napoli, Vesuvio pensaci tu'. Io ricordo anche se non c'ero. Ricordo. Ricordo anche che la Campania piena di rifiuti è figlia della gestione, sotto processo, dell'Impregilo, azienda del nord con sede nella sua Milano. Ricordo anche i camion di rifiuti che hanno rovinato la mia terra venivano sempre dalle fabbrichette del nord, meglio andare a scaricarle al Sud senza controlli e a prezzo agevolato.

Ho poche parole da aggiungere oltre che di amarezza, di rammarico non per lei e per l'allegra brigata, ma per quel parlamento, istituzione Alta, animato da idee diverse, personaggi lontani,ma con un profilo morale e intellettuale di rilievo. Penso agli anni di Umberto Terracini, di Alcide De Gasperi, di Nilde Iotti, di Palmiro Togliatti, di Enrico Berlinguer, Giovanni Spadolini.....

E ora penso al parlamento stracarico di condannati, ma conta poi così tanto, se gli incensurati sono questi?

Sarà perdonato anche questo al giovane virgulto padano.

Salvini legga un pò di più. Le consiglio qualche autore, legga i loro libri e ne faccia buon uso, non pensi di bruciarlo o prenderlo a pedate mentre canta l'allegra canzoncina, non sta bene, avrebbe detto mia nonna. Quando eravamo piccoli nelle scuole napoletane, colerose e terremotate come canta lei, quando sbagliavamo ci facevano scrivere la frase in tutta la paginetta del quaderno. Faccia ammenda e si prenda un mese di pausa. Senza canti e birre legga libri, ma tanti.

Oppure continui così Salvini, modello di un paese allo sfascio e di un parlamento ostaggio di ignoranza e boria.

In molti da Napoli son partiti o semplicemente tornati  

.....Benedetto Croce, Matilde Serao, Giordano Bruno, Eduardo De Filippo, Enzo Striano , Edoardo Scarfoglio, Massimo Troisi, Giancarlo Siani, Roberto Saviano........anche loro colerosi come me.

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