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di Stefania Pezzopane*
La scelta di individuare L’Aquila, come sede del Summit mondiale è indubbiamente un segnale d’attenzione forte per il nostro territorio. Un’opportunità per continuare a tenere accesi i riflettori su una provincia devastata dal sisma, che tuttavia ha tanta voglia di ripartire, di ricostruire, a cominciare dal tessuto produttivo, economico e sociale.
Colgo l’occasione di questo straordinario ed irripetibile evento per lanciare un appello forte ai leader, ai grandi del mondo.
Non rimanete chiusi nel fortino inespugnabile di Coppito, creato su misura per voi. Non è quello il cuore della città. Venite a visitare la vera L’Aquila e la sua gente. Venite a visitare il centro storico e le nostre meraviglie, che meriterebbero di essere nominate patrimonio dell’umanità. Ma andate anche al di là del muro della zona rossa, nelle tendopoli, tra la gente.
Non andate via senza aver visto la vera distruzione, la vera sofferenza, quella impressa sul viso di chi vive la condizione di sfollato, di chi vive nelle tende, di chi in questa tragedia ha perso tutto, affetti, amori, una casa, un lavoro, punti di riferimento saldi, ma nonostante tutto ha ancora il coraggio di sfilare per le vie della città, per testimoniare la sua esistenza.
Venite a vedere la rabbia, l’indignazione, la paura e l’incertezza della gente, che patisce da mesi gli effetti di una calamità naturale. Venite a toccare dal vivo le ansie autentiche di un popolo di sfollati che rischiano di passare dalle tende alla deportazione negli alberghi sulla costa. Venite a vedere quella sofferenza della nostra gente, che sembrava cristallizzata per sempre nelle tela di Patini, esposta anche in occasione della mostra del G8 e rimasta miracolosamente intatta alla distruzione. Quella sofferenza segna ancora il viso degli aquilani, che tuttavia con dignità non abbandonano la città, pur di scorgere ancora le rovine della casa dove sono nati. Venite a vedere la distruzione nei comuni del cratere, ma uscite anche fuori dal cratere e guardate la distruzione e la sofferenza non raccontata dai media, la distruzione di alcuni comuni della nostra provincia, rimasti senza voce. Fate in modo che si parli di tutto questo nei vostri incontri. Mettete al centro delle vostre deliberazioni le vere necessità della gente. Sposate la causa dell’Aquila. Parlate di ricostruzione, quella vera, ma anche di prevenzione. Riflettete su come rilanciare con aiuti concreti il nostro territorio, ma anche su come prevenire, come evitare tutto questo, come costruire con sicurezza.
Il G8 non sia solo un riflettore acceso sulle frivolezze, sui menù, sui guardaroba delle first ladies. Sia un’occasione vera, una opportunità concreta di rilancio del territorio, sia una palestra di solidarietà, un’occasione per attrarre risorse vere. La vostra presenza serva a non spegnere i riflettori, dopo.
*Presidente della Provincia dell’Aquila
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