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Articolo 21 - Editoriali
Non c'è pace a Villa Certosa: dagli abusi condonati alle 'presunte' tombe fenice.
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di Nello Trocchia

“Noi abbiamo appreso dai giornali di questa vicenda delle 30 tombe fenice che si troverebbero a Villa Certosa, abbiamo chiesto ai carabinieri di intervenire, abbiamo segnalato la vicenda al ministro dei beni culturali e al segretario generale che ha il coordinamento sulle attività di tutela”. Così l’avvocato Maurizio Montalto, presidente dall' Osservatorio Internazionale Archeomafie, racconta l’esposto presentato sulle tombe fenice che sarebbero state rinvenute a Villa Certosa.La circostanza emerge dalle conversazioni tra l'escort Patrizia D'Addario e Silvio Berlusconi. Villa Certosa dove il primo ministro accoglie gli ospiti internazionali, a volte vestiti (Putin), a volte adamitici(Topolanek). “ Bisogna sequestrare l’area, si accerti - continua Montalto - se sono state rispettate le procedure previste per legge e si consenta agli studiosi di accedere per cristallizzare la situazione e avviare gli studi sui reperti e capirne il reale valore”.

 Sui reati ipotizzati in violazione della normativa, Montalto aggiunge: “Quando si fanno i lavori bisogna fare indagini preventive e bisogna entro 24 ore segnalare alla soprintendenza  se ci sono reperti. L’ipotesi di reato per chi detiene beni archeologici illecitamente è la ricettazione, articolo 648 del codice penale. La sanzione è molto grave, ma noi siamo interessati alla tutela dei beni e alle informazioni in essi contenute. Abbiamo chiesto il sequestro non dei singoli beni ma dell’intera area per non perdere le informazioni in essi contenute. Questi beni non sono del presidente del consiglio ma sono pubblici, salvo non ci siano autorizzazioni particolari per la detenzione e ignoriamo se siano state attivate procedure in questo senso. In via cautelativa abbiamo chiesto alle autorità di intervenire, nell’ipotesi di archiviazione chiederemo supplementi di indagine perché è importante tutelare il patrimonio culturale italiano”.

Non sarebbe la prima nè l'ultima volta che Villa Certosa finisce al centro di proteste, esposti e presunte violazioni. Nel processo per abusi edilizi alla villa tutto finì con l'assoluzione. Assoluzione possibile perché il governo Berlusconi aveva varato il condono edilizio che sanò alcuni degli abusi contestati. Condonato l'abuso, sparito il reato. Tra un Topolanek e un abuso condonato c'è anche la storia del vulcano.  Quando eruttò fece correre anche i vigili del fuoco, ma era tutto finto. Un vulcano fittizio per allietare le feste di Papi. E ora l'esposto per le tombe fenice, non c'è pace a Villa Certosa. 

 

Ascolta l'intervista a Maurizio Montalto. 

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