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di Roberto Natale*
Le notizie sulla crisi economica e sulla disoccupazione, purtroppo incontestabili, diventano attacchi frontali alla linea del suo governo. E’ la logica distorta del Presidente del Consiglio, che sa concepire l’informazione solo come acritico altoparlante del potere. Non gli bastano le autocensure e i servilismi con cui lo gratifica una parte dell’informazione; non si accontenta di essere pesantemente intervenuto nelle recenti nomine al vertice del servizio pubblico. Berlusconi mira alla cancellazione stessa dei temi scomodi, dei problemi sociali che non si conciliano con i suoi roboanti e inverificabili proclami sul “governo che ha fatto quanto mai altri prima”. Le sue gravi minacce alla redazione del Tg3 (alla quale va la solidarietà più sentita del sindacato dei giornalisti) sono l’annuncio delle pressioni che si scateneranno su tutta l’informazione quando, alla ripresa autunnale, la crisi economica e sociale potrà farsi più pesante e meno compatibile con l’ottimistica fiction che vorrebbe vedere in onda il Presidente del Consiglio. A Berlusconi rispondiamo con le sue stesse parole: “non lo possiamo più sopportare”, non possiamo più sopportare questo suo disprezzo putiniano per l’informazione. Al vertice Rai chiediamo di dimostrare l’autonomia che fin qui non si è vista nel difendere esperienze professionali preziose e l’esistenza in video di problemi economici e soggetti sociali che il Presidente del Consiglio punta a cancellare dagli schermi.
* Presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana
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