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Trovare tutte le “navi dei veleni” inabissate nel Mediterraneo e bonificarle dai rifiuti nocivi è di primario interesse nazionale
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di Rosa Villecco Calipari

Trovare tutte le “navi dei veleni” inabissate nel Mediterraneo e bonificarle dai rifiuti nocivi è di primario interesse nazionale

Dopo il ritrovamento del presunto “Cunsky” al largo di Cetraro, grazie alla caparbietà del procuratore della Repubblica di Paola Bruno Giordano e all’attenzione dell’assessore all’Ambiente Silvio Greco, bisogna fare piena luce sul traffico criminale dei rifiuti tossici, nocivi e radioattivi smaltiti in mare. Bisogna subito intervenire per individuare tutti i relitti e bonificarli, posto che il problema riguarda l’intero Mediterraneo.
E’ evidente che i traffici illeciti di rifiuti hanno una filiera lunghissima di responsabilità che attraversa territori e confini.  E’ necessaria, perciò, un’indagine approfondita che accerti le cause e gli effetti di un fenomeno che ha assunto dimensioni allarmanti.
Ho presentato alla Camera,  con Michele Meta ed altri colleghi, un disegno di legge per l’istituzione di una commissione di inchiesta  ad hoc sull’affondamento di navi con carichi tossici e radioattivi nelle coste calabresi e nelle acque territoriali”. Al Senato analoga iniziativa è stata assunta da Felice Casson e Ignazio Marino.
Mi auguro che tanti altri colleghi del Partito Democratico, e di altri gruppi parlamentari, condividano e sostengano la nostra iniziativa che ha lo scopo di coordinare al meglio l’attività di inchiesta che la Commissione Antimafia, il Copasir, e la Commissione di inchiesta sul ciclo dei rifiuti potrebbero trattare solo parzialmente o, come è già successo già in passato, in modo non efficace.
La commissione da noi proposta dovrà innanzitutto svolgere indagini sulle località delle coste calabresi indicate come luoghi di affondamento delle navi con carichi di sostanze tossiche e radioattive, i tempi nei quali si sono svolte le operazioni, la natura delle sostanze contenute nei fusti affondati con le navi. Dovrà, inoltre, accertare se altri relitti siano stati affondati; individuare le responsabilità di quanti hanno organizzato l’armamento, il trasporto e l’affondamento delle navi, investigare sul ruolo svolto dalla criminalità organizzata nelle diverse fasi delle operazioni; infine verificare l’eventuale esistenza di comportamenti illeciti da parte di soggetti pubblici. Sarà importante realizzare una mappa mediterranea degli illeciti perché che il problema, che oggi si manifesta in Calabria, potrebbe riguardare molte altre regioni  italiane.

Dobbiamo spezzare il silenzio che per anni ha avvolta questa vicenda, nonostante il pentito di ‘ndrangheta Francesco Fonti aveva da tempo riferito sugli accadimenti ed indicato la localizzazione del relitto di Cetraro e di altre due navi che devono essere individuate al più presto, con il pieno coinvolgimento del Governo e dell’Unione Europea.


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