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Articolo 21 - Editoriali
Minacce all'assessore campano Prc Corrado Gabriele
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di Iolanda Stella Corradino

La libertà illimitata d'espressione non è un dato di fatto ma una continua conquista, che l'obbligo dell'obbedienza non ha molto favorito fino a oggi. (Raoul Vaneigem, filosofo belga)

Dalla stampa alla politica sono continue e pressanti le minacce, velate o meno, a chi non vuole in alcun modo omologarsi al pensiero imperante, a chi non vuole semplicemente obbedire. Sandro Ruotolo, Rosaria Capacchione, Roberto Saviano. Gesti ed azioni che fanno collocare il nostro paese al 49esimo posto per la "non concessa" libertà d'espressione (classifica Rsf).
E accanto a chi scrive c'è chi sogna di poter cambiare qualcosa operando dall'interno. Politici come Aung San Suu Kyi, Aldo Moro, Francesco Coco, vittime di persecuzioni senza senso, reiterazioni di una violenza che forse non riesce neppure ad incutere il terrore che vorrebbe ma che ci fa ancora una volta alzare in piedi per manifestare uno sdegno mai sopito.
L'indignazione, il coraggio di dire basta sono gli elementi imprescindibili per portare al cambiamento di una società. Eppure ancora oggi, alle soglie del terzo millennio un politico può esser raggiunto da minacce di morte che hanno dell'inversoimile.
E' quanto accaduto questa mattina a Corrado Gabriele, assessore regionale all'istruzione ed al lavoro di Rifondazione Comunista.
Uscito dalla sua abitazione l'assessore Gabriele ha trovato, dipinte sulla parete, una stella a cinque punte senza cerchiatura e la sigla "Br Bcc", tracciata con pennarello rosso. Lo stesso assessore ha riconosciuto la scritta come una evidente minaccia alla sua persona, denunciando il fatto alla Digos della Questura di Napoli che ha avviato le indagini.
Qualche mitomane forse, ma i mitomani non ti raggiungono alla porta di casa. La nostra indignazione, il commento dell'assessore si cela dietro un combattivo e mai scontato «Hasta siempre».

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