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di Giorgio Paterna*
Verranno da tutta Italia e saranno in migliaia gli studenti che Venerdì saranno nelle piazze di Roma per manifestare insieme alla CGIL. Una manifestazione dedicata al pubblico impiego ma che per il mondo della conoscenza assume caratteri particolari. Il disegno di legge presentato dal Ministro Gelmini in Consiglio dei Ministri il 28 Ottobre e in Senato alcuni giorni fa mette sotto scacco il carattere pubblico dell’Università pubblica, i cui Consigli di Amministrazione vedranno la partecipazione di almeno il 40% di esterni. In un quadro di taglio ingente delle risorse finanziarie agli Atenei, tali da portare le amministrazioni universitarie con l’acqua alla gola già da quest’anno nella chiusura dei bilanci, questo provvedimento significa costringere le Università ad intercettare finanziatori privati che come contropartita siederanno nei Consigli di Amministrazione per indirizzare la didattica e la ricerca ai settori di mercato in cui questi privati operano. Se il Governo pensa che questo scenario sia irreale, noi pensiamo che sia invece la naturale conseguenza di un taglio di finanziamenti che supera il miliardo di euro in pochi anni. L’affidare gli Atenei in mani private, unita alla volontà del Governo di riformare del diritto allo studio, riforma che vede come primo passo la creazione di un “Fondo speciale” che finanzierà borse di studio slegate dai criteri di reddito compone un quadro chiaro di riforma del sistema universitario che il Governo ha nel cassetto: sollevare l’istruzione universitaria dalla spesa pubblica.
Per queste ragioni Venerdì saremo in piazza insieme ai lavoratori, per fermare la deriva delle politiche del Governo che non vanno nell’interesse degli studenti, del Paese e del suo futuro.
* Coordinatore nazionale UDU (Unione degli Universitari)
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