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Articolo 21 - Editoriali
Il sangue (s)corre sui binari!
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di Assemblea 29 giugno

Il 2009, appena terminato, in ferrovia è stato segnato da incidenti, scontri tra treni, deragliamenti, frane sulla linea,  treni-merci a fuoco, feriti e morti sui binari.

29 giugno: il disastro ferroviario di Viareggio con 32 morti ed altri feriti che porteranno nel loro corpo e nella mente i segni della tragedia.

Il 5 novembre, Domenico Ricco, operaio della manutenzione di 27 anni, viene travolto dal treno mentre sta riparando un guasto, di notte, nella stazione di Firenze-Rifredi.

Il 21 novembre, Bruno Pasqualucci, tecnico della manutenzione di 61 anni, muore in ospedale, ricoverato in gravi condizioni dal 23 ottobre quando è stato travolto da un carrello durante una lavorazione notturna nel compartimento di Roma.

Il 19 dicembre: 2 morti in un solo giorno. Armando Iannetta, tecnico della manutenzione di 57 anni, intorno alla mezzanotte, è stato travolto dall’Intercity, in provincia di Frosinone. L’operaio che stava lavorando con lui, è stato appena sfiorato.

Giuseppe Solinas, macchinista di 49 anni, è stato schiacciato nella cabina di guida per il deragliamento sulla linea Chilivani-Sassari, dopo per aver urtato massi franati sul binario.

E potremmo continuare … con i 2 lavoratori morti a luglio, travolti da Eurostar a Parma e a Firenze-Campo di Marte. Con il tecnico della manutenzione schiacciato da un carrello (e altri due feriti gravemente) sempre a Firenze, e sempre in lavorazioni notturne.

Dal luglio 2007 ad oggi, tra ferrovieri e operai delle ditte: 18 morti e 20 feriti, di cui alcuni gravissimi.

Sono questi i dati per cui l’A.D. Moretti vanta che le nostre ferrovie sono le più sicure d’Europa? A 6 mesi dalla strage di Viareggio i familiari di 32 vittime e i feriti sopravvissuti attendono che sia fatta giustizia ed accertata la verità. Quanto tempo dovranno ancora attendere?

Questa striscia di sangue mostra che non vengono adottate le elementari norme di sicurezza (informazione, normativa, protezione …). E qualcuno (in buona o cattiva fede, è secondario) continua a parlare di “errore umano”, di “fatalità” …

Ed allora cosa dire del fatto che molti ferrovieri sono morti a causa del lavoro notturno impegnati in lavori che potrebbero essere svolti di giorno ?

Cosa dire del fatto che quando è indispensabile intervenire di notte, non vengono assunte quelle misure efficaci di prevenzione come l’interruzione della circolazione dei treni ?

Vogliamo (e dobbiamo) essere chiari:

la prevenzione è un insieme di interventi che deve consentire ad ogni uomo e donna, nei luoghi di lavoro, anche di poter sbagliare senza far del male a sé, agli altri, alle cose.

Questa è prevenzione ! Non quella che se sbagli ci lasci la pelle o causi danni ad altri !

Non è accettabile veder morire così lavoratori, giovani e meno giovani, perché bisogna correre, perché i treni non possono fermarsi neppure alcuni minuti, quando accumulano notevoli ritardi per ben altre cause, non imputabili ai ferrovieri.

Non è accettabile, visto come vanno le cose, aspettare di conoscere il nome del prossimo omicidio “bianco”, quale la sua età, in quale stazione, a che ora della notte ?!

La situazione è questa. Ognuno faccia la sua parte, e la faccia bene, per impedire, attraverso una vera prevenzione, i morti sul lavoro. Si può fare, si deve assolutamente fare.

assemblea29giugno@gmail.com  
www.assemblea29giugno.info

 

 

 

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