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Articolo 21 - Editoriali
Grazie ad Articolo21 parlano i territori: così vince la democrazia
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di Pietro Nardiello

Un tempo i Partiti politici spendevano molto del proprio tempo tra i movimenti, ascoltando le idee e le esigenze dei territori misurando, così, il polso dell’elettorato. Sono stati questi i tempi in cui si è fortificata la nostra democrazia figlia di quella Costituzione che ci ha fatto riunire, grazie ad Articolo 21, per tre giorni ad Acquasparta. Dopo quella grande espressione democratica è avvenuto un grande black out, ricordiamo tutti la stagione di mani pulite che un po’ ha fatto sognare i più giovani coloro, cioè,  che non hanno vissuto la stagione sessantottina. In realtà la svolta tanto auspicata del dopo tangentopoli non è avvenuta: in realtà tutti sapevano ma hanno sempre finta  di non sapere. La politica e i partiti hanno incominciato a perdere  quell’efficacia dimostrata in passato causando un sistematico allontanamento della gente che, purtroppo, ha visto dileguarsi dalle strade, dalle fabbriche, dai luoghi dell’emarginazione quelle forze di una sinistra che si è andata sempre più disgregandosi.
La tre giorni di Acquasparta ha rappresentato, secondo un mio semplice e quanto modesto parere, un momento di grande democrazia che ha posto al centro dell’attenzione innanzitutto l’importanza di salvaguardare e preservare il Paese da ogni assalto antidemocratico e poi, finalmente, i territori, le periferie, le realtà sociali che da sempre rappresentano la colonna vertebrale di questo Paese.
E’ necessario creare dei tavoli politici, culturali intorno ai quali sedersi non per la comodità delle poltrone ma per il bisogno di confrontarsi, senza urlare, e costruire una Società diversa.
Articolo 21 ha la possibilità di diventare il centro di raccordo di tutto questo, la voce, la struttura che può amplificare e accendere i riflettori su chi lavora ogni giorno per il bene comune del proprio territorio e del proprio Paese. La tre giorni di Acquasparta, dunque, è una risposta immediata a chi crede ancora che la nostra Italietta  possa vivere una stagione nuova e democratica.

 

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