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di Duilio Giammaria*
La conferenza di Londra ha aperto una nuova fase nella ormai lunga storia delle policies che i paesi impegnati in quella regione hanno sviluppato negli anni.
In estrema sintesi possiamo definirla come la strategia dei “Talebani buoni e Cattivi”. Good Taleban e Bad Taleban, sono formule già da mesi usate nelle riunioni a Kabul e Kandhar dove si sta delineando il processo di "riconciliazione nazionale" con i talebani "moderati" anche attraverso il pagamento di milioni di dollari come 'risarcimento' per l'abbandono delle armi.
In sé non è una novità: per anni l’UNAMA ha avuto un programma per il disarmo delle milizie. Il tentativo di oggi è invece quello di incidere nella indistinta massa della protesta armata, solo in parte alimentata dall’ideologia di Al Quaeda. Un tentativo “politico” e non militare dunque per separare il nocciolo duro di combattenti estremisti e radicalizzati, non più di qualche migliaia, dalla manovalanza e dalle comunità, che in mancanza di altre opportunità costituiscono la base sociale dei talebani.
*Inviato RAI
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