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di Daniela de Robert
Ci vogliono nove mesi per dare vita a un bambino. Non bastano 18 mesi invece perché il piano carceri del ministro Alfano prenda corpo. Nel frattempo il numero dei detenuti continua a crescere (siamo oltre a quota 70mila) e cresce anche il numero dei suicidi: con la morte di Eraldo di Magro, che si è impiccato nella sua cella del carcere di Como, sono 24 dall’inizio dell’anno, 100 negli ultimi 18 mesi. Quei mesi che non sono stati sufficienti per affrontare quella che lo stesso ministro ha definito “emergenza carceri”.
Cambia in peggio la vita nelle nostre galere e cambiano anche i numeri del piano Alfano. I nuovi posti da costruire sono passati dal 17mila a 21.479 ed è lievitato anche l’ammontare degli stanziamenti necessari che sono passati da 1,2 a 1,6 miliardi di euro.
“Nel novembre 2008 - denuncia l’osservatorio permanente sulle morti in carcere – nelle prigioni italiane erano presenti 57.000 detenuti, cioè 10.500 meno di oggi, che equivalgono a un “mezzo piano carceri” già andato in fumo, assieme a 800 milioni di euro. Un investimento reso vano prima ancora di essere impiegato”.
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