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di Redazione
Definire una proposta di legge regionale per l’istituzione di un Osservatorio permanente di genere con funzioni di monitoraggio, controllo e proposta sulla comunicazione dell’immagine e del ruolo femminile nell’ambito del variegato universo dei media.
E’ questo il risultato emerso dalla due giorni di seminario su donne e media promosso dal Gruppo Pluralismo, Informazione e Comunicazione della Consulta Femminile regionale per le Pari Opportunità del Lazio al quale hanno partecipato numerose rappresentanti del mondo dell’informazione. Oltre all’adesione di componenti della Commissione di vigilanza Rai, concreto sostegno ai lavori del seminario è giunto anche dal vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio, Bruno Astorre, dalla vice segretaria dell’Associazione Stampa Romana, Beatrice Curci, dalla promotrice dell’appello “Donne e Media”, Gabriella Cims, e dalla responsabile “Donne e Media” del Comitato “Pari e Dispare”, Serena Dinelli. Fondamentale, inoltre, il contributo delle due ospiti straniere, Montserrat Minobis, Barcellona, presidente Red Mediterania, e Nadia Lahmaidi, coordinatrice Reseau Journalistes Marocaines avec perspective de genre, Casablanca.
“Proprio dal confronto con le esperienze riportate da Minobis e Lahmaidi – ha affermato la presidente della Consulta Femminile del Lazio, Donatina Persichetti – abbiamo avuto conferma di quanto la situazione italiana e regionale per quel che ci compete, necessitino di un intervento concreto che ponga paletti e stabilisca filtri attraverso i quali veicolare l’immagine femminile su giornali, tv e media in generale. L’istituzione per legge di uno strumento come l’Osservatorio permanente di genere rappresenterebbe un contributo sostanziale alla proposizione di un’immagine femminile corretta e rispettosa. Ci auguriamo che il nostro lavoro, unito a quello delle associazioni femminile, a quelle della stampa e al fondamentale appoggio dei consiglieri regionali, ci consenta di raggiungere questo importante obiettivo”.
“La presenza delle due ospiti straniere – ha sottolineato Nella Condorelli, coordinatrice del Gruppo Informazione della Consulta Femminile del Lazio – è stata estremamente significativa e utile perché ci ha consentito di entrare in possesso di documentazione e di riferimenti legislativi per noi estremamente interessanti, nonché di andare incontro alla vocazione mediterranea della nostra Regione che, vale la pena ricordarlo, è quella con il più alto tasso di donne immigrate imprenditrici praticamente invisibili sui media. Abbiamo inoltre avuto occasione di comprendere e sviluppare meglio le possibilità di relazione fra gli osservatori locali e tra questi e quelli nazionali con particolare riferimento ai sistemi informativi pubblici, senza tralasciare il ruolo strategico degli osservatori indipendenti che, attraverso attività di monitoraggio e propositiva, possono fornire un contributo fondamentale al lavoro delle istituzioni”.
“Fondamentale in tale quadro – ha concluso la vicepresidente della Consulta femminile del Lazio, Patrizia Germini – è la definizione di un percorso di educazione/formazione da rivolgere alla cittadinanza per sensibilizzarla ad una lettura attenta e critica dei messaggi, spesso subliminali, attraverso i quali passa l’immagine femminile riportata dai mezzi di comunicazione di massa”
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