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Articolo 21 - Editoriali
Sull'episodio che ha colpito Silvia Resta, ci appelliamo al ministro Maroni
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di FNSI e Stampa Romana

'L'inquietante visita di ignoti a casa della collega de La7 Silvia Resta e' un avviso preoccupante e da non sottovalutare'. Lo affermano in una nota la Federazione della stampa italiana e l'Associazione Stampa Romana, a proposito degli episodi di intimidazione che hanno colpito la giornalista di La7, Silvia Resta.
'Molti segnali -proseguono Fnsi e Asr- come il libro sulla strage di Ustica e la locandina del libro-inchiesta della stessa Silvia Resta sulla strage mafiosa di via dei Georgofili, fatti trovare in bella evidenza senza aver rubato alcunche', fanno pensare a un avvertimento in puro stile mafioso. Non a caso la giornalista e' nota per le sue inchieste sulla malavita, in una delle quali si occupava anche della trattativa Stato-Mafia e del collaboratore di giustizia Gaspare Spatuzza'.
'Non e' che l'ultimo in ordine di tempo -continuano Fnsei e Asr- di una serie di episodi preoccupanti che hanno come bersaglio proprio i colleghi piu' esposti sul fronte dell'informazione a tutela della legalita' repubblicana. Ci appelliamo al ministro dell'interno, Roberto Maroni, e al Prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, perche' mettano in atto tutte le misure preventive e di indagine a tutela dell'incolumita' della collega e dei molti giornalisti che in questi mesi vivono sotto la minaccia delle organizzazioni criminali'.
'La libera informazione -conclude la nota di Fnsi e Asr- da' fastidio a chi vorrebbe proseguire nell'ombra i suoi loschi traffici. Occorre una mobilitazione di tutta la categoria per salvaguardare un dovere dei giornalisti e il diritto dei cittadini a essere liberamente e correttamente informati'.
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