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Articolo 21 - Editoriali
Cesare: un nome, una garanzia
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di Antonio Di Pietro*

Cesare, sempre Cesare.
Nel corso degli anni il nome Cesare è sempre stato una garanzia. Penso a Cesare Geronzi, a Cesare Previti, e adesso a "Cesare Silvio Berlusconi". Cesare è Cesare, ce lo insegna la storia. Cesare fa quello che vuole. Ma vi pare possibile, infatti, che ogni volta che Berlusconi viene coinvolto in vicende come questa della nuova P2, lui non ne sappia mai niente?
Spesso, a proposito delle vicende giudiziarie che hanno visto coinvolto il presidente del Consiglio, sono stato accusato di aver utilizzato la teoria del "Non poteva non sapere".  Troppe volte Berlusconi si è nascosto dietro al "non sapevo”. Infatti, non poteva non sapere che i suoi dipendenti falsificavano i bilanci per pagare le tangenti. Successivamente, per premiarli, li ha portati in Parlamento. Anche ieri Berlusconi ha dato prova di far finta di non sapere. Dopo le dimissioni di Cosentino ha reagito affermando che l’ex sottosegretario “potràcosì lavorare meglio in Campania per il Pdl”, Regione dove tutt’ora ricopre la carica di coordinatore. Il vero burattinaio di tutta questa storia è ancora lì e si chiama Silvio Berlusconi. Ecco perché noi dell'Italia dei Valori continuiamo nella nostra ferma opposizione senza se e senza ma. Ed ecco perché ribadiamo ai nostri alleati che usare il fioretto non serve a niente.

Chiederemo la sfiducia per l'intero Governo
E' chiaro che la tenuta di un esecutivo è determinata da una maggioranza parlamentare. Ed è chiaro che la maggioranza parlamentare, in questo momento, è con questo Governo. Ma è anche vero che con questa legge elettorale le cose difficilmente cambieranno. I deputati, infatti, non avranno più il coraggio di prendere posizione, poiché intimoriti dalla possibilità di non trovare spazio nella lista dei candidati alla prossime elezioni elettorali. Per questo, è importante iniziare oggi un lavoro di forte denuncia all'interno del Parlamento. E' importante, quindi, proporre un'alternativa di governo attraverso nuove elezioni. Altrimenti non riusciremo mai a sfiduciare questo Governo. Per tutte queste ragioni l’Italia dei Valori propone questa mozione di sfiducia. Una mozione che il Parlamento boccerà, ma che sarà l'occasione per discutere e per informare i cittadini su quali siano le ragioni economiche, giudiziarie e politiche per le quali questo Governo deve andare a casa.
I cittadini vanno informati per tempo, attraverso un'opposizione forte dentro e fuori il Parlamento. Altrimenti, anche alle prossime elezioni, molti italiani si recheranno alle urne senza conoscere il male che ha prodotto e produce il centrodestra.

Il post-berlusconismo
Ritengo che affidare all'assassino un bisturi per curare il paziente che ha già ferito non sia possibile. Di conseguenza credo che affidare a Berlusconi un nuovo governo che prenda il posto di quello attuale è una presa in giro colossale. Larghe intese significa creare una maggioranza in Parlamento che consenta di mandare avanti un Governo. Secondo voi, è possibile che io sieda accanto a persone che votano questa manovra economica, oppure il ddl sulle intercettazioni, cioè gli stessi parlamentari che hanno votato emendamenti per favorire i soliti furbetti? Per me quest'ipotesi non può esistere. L'Italia dei Valori rimarrà fuori da un governo delle larghe intese per rispetto ai propri elettori. Perché, quando un Governo non ha più la maggioranza, deve andare a casa e si deve tornare alle urne. Certo, prima di tornare a votare bisognerebbe trovare una soluzione a due problemi datati: il conflitto d’interessi e la legge elettorale perché, tornare al voto con questa legge sarebbe un boccone amaro da digerire. Ma non ho alcuna fiducia in Berlusconi e nei suoi uomini. Credete possibile, infatti, che i parlamentari di Berlusconi possano fare qualcosa per eliminare il conflitto di interessi, essendo Berlusconi il soggetto interessato? Anche per questo motivo non avrei accettato comunque un governo delle larghe intese. L'unico messaggio che mando agli elettori è questo: svegliatevi e togliete il Berlusconi che è in voi.

*da www.antoniodipietro.it

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