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di Marco Bazzoni*
Il Ministro Giulio Tremonti si deve essere reso conto di averla fatta davvero grossa, quando ieri sera ha detto: “robe come la 626 sono un lusso che non possiamo permetterci”.
Infatti, poche ore dopo, il suo portavoce Emanuela Bravi ha parzialmente rettificato le parole del ministro sulla legge 626 e sulle regole eccessive.
Ma non è bastato, oramai la "frittata era fatta", e si è scatenata una polemica contro il Ministro, che l'ha costretto ad intervenire direttamente con un comunicato stampa:
http://www.tesoro.it/ufficio-stampa/comunicati/?idc=25039
Il Ministro Tremonti, minimizza, giudicando la polemica che si è scatenata "eccessiva", io invece giudico le sue parole di una gravità inaudita.
Parole giunte, quando ieri (Mercoledì 25 Agosto), sono morti due operai, uno folgorato a Salerno, uno per aver respirato vapori in una cisterna a San Ferdinando di Puglia.
Perchè il Ministro Tremonti non lo va a dire alle famiglie di questi operai che la legge per la sicurezza sul lavoro è un lusso che non possiamo permetterci?
E anche alle famiglie degli operai che moriranno domani e nei prossimi giorni?
Perchè questa è diventata una strage quotidiana, casomai Tremonti non se ne fosse accorto.
Non passa giorno che almeno 3 lavoratori non facciano più ritorno a casa, perchè rimasti uccisi, perchè in molte aziende non vengono rispettate neanche le minime norme di sicurezza sul lavoro.
Tremonti dice: " si deve distinguere tra effettiva tutela della sicurezza sul lavoro, che e' fondamentale, ed eccessiva burocrazia che è quasi demenziale".
Io mi domando dove fosse Tremonti, quando il 31 Luglio del 2009, il CdM approvava il Dlgs 106/09.
Un decreto correttivo di ben 240 pagin e 149 articoli: alla faccia del decreto correttivo.
Un decreto che ha riscritto mezzo Dlgs 81/08 (che voglio ricordarlo è formato dal 306 articoli e 51 allegati).
Una vera e propria controriforma della sicurezza sul lavoro, che tra l'altro ha dimezzato la maggior parte delle sanzioni ai datori di lavoro, dirigenti e preposti, mentre sono state aumentate (seppur di poco) ai lavoratori, mentre in alcuni casi si è sostituito l'arresto con l'ammenda.
Senza dimenticare la deresponsabilizzazione del datore di lavoro, la cosiddettà norma "salva manager", che è uscita dalla porta, per rientrare dalla finestra (non voglio fare un'analisi approfondità di tutte le modifiche negative del Dlgs 106/09, altrimenti c'è ne sarebbero da dire tante, anzi troppe, tanto che non basterebbe una semplice lettera, ma ci vorrebbe un lunghissimo articolo per contenerle tutte)
L'unico deterrente che temeno i datori di lavoro sono le sanzioni, e dimezzarle lo trovo davvero vergognoso.
Facciamo qualche esempio, nel caso di omessa valutazione di tutti i rischi in un'azienda (DVR) soggetta a particolari rischi (ad esempio le centrali termoelettriche e le aziende che fabbricano esplosivi), il datore di lavoro prima del Dlgs 106/09, sarebbe stato passibile di una sanzione detentiva (arresto) da 6 mesi ad un anno e 6 mesi oppure di un ammenda da 8 mila a 24 mila euro, ora, invece, subirebbe o un arresto da 4 a 8 mesi, oppure una sanzione pecuniaria da 2 mila a 6800 euro.
Mancata nomina del RSPP (Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione): la sanzione detentiva scende da 4 a 8 mesi previsti precedentemente, a 3-6 mesi, mentre l'ammenda subisce un dimezzamento, cioè da 5000-15000 euro a 2500-6400 euro.
Adozione del DVR senza l'indicazione delle misure di prevenzione e protezione:
Prima del 106/09, questa violazione era sanzionata con l'arresto da 4 a 8 mesi o con l'ammenda da 5 mila a 15 mila euro.
Adesso c'è solo l'ammenda da 2 mila a 4 mila euro.
Redazione del DVR senza la consultazione del Rls (Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza):
L'ammenda passa da 3000-9000 euro a 2000-4000 euro.
Adozione del Dvr senza aver preventivamente individuato le mansioni a rischio specifico: prima del 106/09 c'era l'arresto da 4 a 8 mesi o l'ammenda a 5 mila a 15000 euro, adesso solo l'ammenda di 1000-2000 euro.
Omessa nomina del medico competente per l'effettuazione della sorveglianza sanitaria: prima del Dlgs 106 c'era l'arresto da 3 a 6 mesi o l'ammenda da 3 mila a 10 mila euro, adesso l'arresto da 2 a 4 mesi o l'ammenda da 1500 a 6 mila euro.
Per aver consentito l'accesso dei lavoratori in pozzi neri, fogne, camini, fosse, gallerie e in generale in ambienti e recipienti, condutture, caldaie e simili, ove sia possibile il rilascio di gas deleteri, senza che sia stata previamente accertata l'assenza di pericolo per la vita e l'integrita` fisica dei lavoratori medesimi, ovvero senza previo risanamento dell'atmosfera mediante ventilazione o altri mezzi idonei. Per aver omesso, quando possa esservi dubbio sulla pericolosita` dell'atmosfera, di legare i lavoratori con cintura di sicurezza, nonche´ di vigilarli per tutta la durata del lavoro e, ove occorra, fornire loro apparecchi di protezione.(art. 68, comma 1, lettera a) decreto 81 modificato): che ricorda immediatamente recenti tragiche vicende, è ora sanzionata con l’arresto da 3 a 6 mesi (contro il doppio della pena detentiva prevista dal testo originario) o con 2500-6400 euro di ammenda mentre prima era 4000-16000 euro.
Ma chissà, forse Tremonti quando parlava di "eccessiva burocrazia per la sicurezza sul lavoro" intendeva proprio questo.
*Operaio metalmeccanico e Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza-Firenze
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