Articolo 21 - Editoriali
La solidarietà di Avviso pubblico a Di Landro e squadra catturandi di Palermo
di redazione*
Riceviamo e di seguito pubblichiamo:
Una lettera di solidarietà al procuratore di Reggio Calabria, Salvatore Di Ladro e al questore di Palermo Alessandro Mangoni. A renderlo noto è Andrea Campinoti, presidente di Avviso Pubblico per fare sentire “forte e convinta la solidarietà che l'Associazione Avviso Pubblico. Enti locali e Regioni per la formazione civile contro le mafie esprime al procuratore e a tutti i magistrati che operano in Calabria per contrastare il fenomeno della 'ndrangheta e ripristinare la legalità violata e la sovranità della Repubblica. L'ordigno esploso-continua- davanti all’ abitazione è un fatto che ci riguarda tutti, è un volgare, violento ed arrogante gesto che ferisce l'intera democrazia italiana. Di fronte al vile gesto testé richiamato, che segue temporalmente altri gravi episodi minacciosi, come lo scoppio dell'ordigno del davanti agli uffici del Tribunale di Reggio Calabria, le ripetute minacce ad alcuni magistrati della Procura, l'auto carica di armi fatta ritrovare in occasione della visita del Capo dello Stato. Non possiamo-spiega Campinoti- abbassare la guardia e sentirci tranquilli nonostante gli importanti e quotidiani risultati ottenuti dall'impegno profuso da tanti magistrati e rappresentanti delle forze dell'ordine”. Sostegno anche ai capi della squadra mobile e Catturandi di Palermo per le minacce subite da diversi agenti. “Le mafie-conclude il presidente di Avviso Pubblico- in Italia, non sono state ancora definitivamente sconfitte e siamo convinti che molta strada si deve ancora percorrere, tutti insieme, cittadini e istituzioni, mondo politico ed economico, chiese ed associazioni”.
Una lettera di solidarietà al procuratore di Reggio Calabria, Salvatore Di Ladro e al questore di Palermo Alessandro Mangoni. A renderlo noto è Andrea Campinoti, presidente di Avviso Pubblico per fare sentire “forte e convinta la solidarietà che l'Associazione Avviso Pubblico. Enti locali e Regioni per la formazione civile contro le mafie esprime al procuratore e a tutti i magistrati che operano in Calabria per contrastare il fenomeno della 'ndrangheta e ripristinare la legalità violata e la sovranità della Repubblica. L'ordigno esploso-continua- davanti all’ abitazione è un fatto che ci riguarda tutti, è un volgare, violento ed arrogante gesto che ferisce l'intera democrazia italiana. Di fronte al vile gesto testé richiamato, che segue temporalmente altri gravi episodi minacciosi, come lo scoppio dell'ordigno del davanti agli uffici del Tribunale di Reggio Calabria, le ripetute minacce ad alcuni magistrati della Procura, l'auto carica di armi fatta ritrovare in occasione della visita del Capo dello Stato. Non possiamo-spiega Campinoti- abbassare la guardia e sentirci tranquilli nonostante gli importanti e quotidiani risultati ottenuti dall'impegno profuso da tanti magistrati e rappresentanti delle forze dell'ordine”. Sostegno anche ai capi della squadra mobile e Catturandi di Palermo per le minacce subite da diversi agenti. “Le mafie-conclude il presidente di Avviso Pubblico- in Italia, non sono state ancora definitivamente sconfitte e siamo convinti che molta strada si deve ancora percorrere, tutti insieme, cittadini e istituzioni, mondo politico ed economico, chiese ed associazioni”.
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