Aggiornamenti dal carcere

Nonostante  il silenzio calato con la calura estiva, nelle carceri, si continua a morire, o quanto, meno, “ci si prova”. Tra ieri e oggi sono stati tre i tentativi di suicidio sventati dalla polizia penitenziaria, evitando così il peggio. A rendere note le vicende sono ancora una volta i sindacati di riferimento, nella speranza sempre più vana, di suscitare l’interesse della politica e una presa in carico reale da parte delle istituzioni. L’iniziativa “Ferragosto in carcere” aveva dato qualche speranza, vista l’ampia partecipazione e le reazioni sdegnate di chi aveva visto con i propri occhi. Invece il bollettino nero va aggiornato. Ieri un detenuto marocchino ha tentato il suicidio nel carcere di Savona, e nello stesso giorno, stessa regione, un altro tentato suicidio, ad opera di un ragazzo di 20 anni è stato sventato nel carcere di La Spezia. Come rileva la UILPA penitenziari, all’interno delle carceri liguri sono 11 i tentati suicidi fermati dall’inizio dell’anno. Un dramma nel dramma, che spinge un altro sindacato, il Sappe a inviare l’ennesima missiva al Ministro Alfano e al capo dell’amministrazione penitenziaria Franco Jonta, facendo diretto riferimento alla situazione degli istituti liguri che, oltre a risultare sovraffollati, come tutti gli altri, registrano una carenza di organico superiore alla media. “La Liguria- spiega il segretario aggiunto Roberto Martinelli-  è la Regione in Italia con la percentuale minore di poliziotti penitenziari in servizio rispetto a quelli previsti. Tanto per citare qualche esempio, a Chiavari mancano 12 unità, a Genova Marassi 157, a Pontedecimo 55, a Imperia 25, a La Spezia 53, a Sanremo 84 ed a Savona 13: dunque 400 agenti in meno rispetto agli organici previsti” “Nel frattempo però nelle strutture ci sono quasi 1.800 detenuti a fronte di 1.139 posti regolamentari, a Savona ci sono 80 posti ristretti e 36 posti regolamentari”.
La cronaca di questi giorni riporta però anche altri casi. Sempre ieri mattina, un ragazzo ha tentato di impiccarsi nel centro di prima accoglienza di Palermo, mentre episodi analoghi vengono riportati dalla cronaca locale e con gli stessi accenti per gli istituti pugliesi, nello specifico Trani e Lecce. Un malessere che da Nord a Sud non conosce disparità. Mentre è di questi giorni la sentenza della Cassazione che stabilisce, in caso di gravi infermità, misure suppletive al carcere, in funzione della “suprema tutela della salute”.
Ed è proprio della “mancata”  tutela della salute in carcere che andrà ad occuparsi la commissione errori sanitari della Camera, presieduta da Leoluca Orlando, che ha già avviato un’indagine specifica e ha in programma un fitto calendario di visite atte a valutare le singole situazioni.

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