Clicca qui per il nuovo sito di Articolo 21 »
Ricerca con Google
Web articolo21.info
 
 
Articolo 21 - Editoriali
Come fa il Ministro del Lavoro a dire che il Testo Unico per la Sicurezza sul Lavoro è stato largamente
Condividi su Facebook Condividi su OKNOtizie Condividi su Del.icio.us.

di Marco Bazzoni*

Facendo riferimento al comunicato stampa AGI  del  6 Dicembre 2010 "Sicurezza sul lavoro: Sacconi,  Testo Unico attuato; ora procura" vorrei capire come fa il Ministro del Lavoro e  delle Politiche Sociali a dire che il Testo Unico  per la Sicurezza sul Lavoro è stato "largamente  attuato", quando con molta probabilità, la  Commissione Europea a Gennaio 2011 aprirà una  procedura d'infrazione contro l'Italia, per  violazione di alcuni punti della direttiva  europea 89/391/CEE, tra cui  deresponsabilizzazione del datore di lavoro  (articolo 5 direttiva), posticipazione  dell'obbligo di valutazione del rischio di stress  legato al lavoro (articolo 6, paragrafo 3, punto  a), proroga dei termini impartiti per la  redazione del documento di valutazione dei rischi  per una nuova impresa o per modifiche sostanziali  apportate ad un impresa esistente (articolo 9, paragrafo 1, punto a). Perchè, è questo che ha prodotto il Dlgs 106/09  (decreto correttivo al Dlgs 81/08), tanto caro al Ministro Sacconi. Un decreto che non mi stancherò mai di dirlo, ha  completamente stravolto il testo unico per la  sicurezza voluto dal Governo Prodi. Per quanto riguarda l'idea di una Procura  Nazionale per la salute e sicurezza sul lavoro,  questa idea venne lanciata proprio tre anni fa,  poco dopo la tragedia alla Thyssenkrupp di  Torino, dove persero la vita 7 operai, quando al  Governo c'era anche Romano Prodi, quindi in uno  scenario politico ben diverso dall'attuale. Ed ora Sacconi l'ha rilanciata, ma questo assume tutt'altro significato. E l'intento è evidente, cioè quello della  centralizzazione a livello del ministero del  lavoro di tutte le competenze in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Non è una novità, che Sacconi, già da tempo,  voglia riportare sotto il Ministero del Lavoro,  tutte le competenze in materia di vigilanza ed ispezione. Nel  1978 è stata varata la Legge di riforma del  sistema sanitario nazionale (legge 833), e dal  1980, quindi da ben 30 anni, i compiti di  vigilanza, in materia di prevenzione, igiene e  controllo sullo stato della salute dei lavoratori  sono di competenza delle Unità Sanitarie Locali  (adesso Asl, cioè Aziende Sanitarie Locali), che  effettuano tali controlli con i loro tecnici  della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di  lavoro (DM Sanità 58/97), che svolgono la sua  funzione sia in ambito pubblico (nei Dipartimenti  di Prevenzione delle ASL appunto), che privato, e  per il cui esercizio è prevista la relativa  Laurea attivata presso le facoltà di Medicina delle Università. Sei tali controlli, 30 anni sono stati spostati  dal Ministero del Lavoro alle Asl, ci sarà un motivo, non credete? Inoltre, vorrei che si facesse chiarezza una  volta per tutte, perchè tutte le volte che muore  o si infortuna un lavoratore in un cantiere,  sento parlare di aumentare gli ispettori del  lavoro, in modo da aumentare i controlli per la sicurezza sul lavoro. Non vi è alcuna norma di legge che attribuisca  "..competenza generale agli organi ispettivi del  Min Lav, per i rischi che si verificano nei  settori edili e di cantieristica"; vero è invece  il contrario, e cioè il subordine  degli  interventi delle DPL (Direzioni  Provinciali del Lavoro), visto che per legge  devono  essere pre-avvisate la ASL  territorialmente competenti di un loro intervento  in cantiere (art. 1 comma 2 DPCM del 14 Ottobre  1997, decreto che definisce gli ambiti di  "doppia" vigilanza delle DPL ai soli cantieri ed  ai lavori subacquei/aria compressa). I controlli che andrebbero aumentati invece, sono  quelli fatti dagli ispettori dell'Asl, che sono  circa 1850 in tutta Italia, con circa 5-6 milioni  di aziende da controllare: se dovessero  controllarle tutte, ogni azienda riceverebbe un  controllo ogni 33 anni, quindi vi lascio  immaginare, quanto le aziende abbiano paura dei controlli. Sono questi i controlli da aumentare, perchè  quando io sento parlare di scarsi controlli per  la sicurezza sul lavoro, senza dire il perchè (il  personale ispettivo Asl è ridotto all'osso), provo un senso di grande  amarezza. Infine, non abbiamo bisogno di spot per la  sicurezza sul lavoro caro Ministro Sacconi,  per di più spot che lanciano anche un messaggio  sbagliato (Sicurezza sul lavoro, la pretende chi  si vuole bene): ci vogliono i fatti per fermare le stragi nei luoghi di  lavoro.

* Operaio metalmeccanico e Rappresentante dei lavoratori per la Sicurezza-Firenze
bazzoni_m@tin.it


.

 

 

Letto 1507 volte
Dalla rete di Articolo 21