di redazione
Riceviamo e di seguito pubblichiamo da parte dell'assemblea 29giugno di Viareggio e Medicina democratica il seguente comunicato:
Il risultato della legge cosiddetta “Viareggio” (106 del 7 luglio 2010), sulla falsariga della legge Linate (disastro aereo: 8 ottobre 2001), deve essere valorizzato, consapevoli che una legge simile non è stata approvata per nessuna altra situazione analoga.
Che, ad oggi, attraverso la legge sia stata definita un’elargizione speciale per i familiari di 24 vittime e per i feriti gravissimi è un fatto positivo che deve essere concretizzato e definito entro l’anno.
Per gli altri 8 casi rimasti in sospeso, è stato detto e scritto, anche da parte del Sindaco del comune di Viareggio, che verranno esaminati prossimamente. Bene (!), vedremo e valuteremo i risultati di questo approfondimento. Tenendo conto che lo stesso Sindaco al Convegno su “Giustizia e Sicurezza” del 23-24 ottobre di Viareggio da noi promosso, assieme all’Associazione “Il mondo che vorrei”, dichiarò: “ … tutti i familiari debbono ricevere l’elargizione prevista dalla legge … ”.
Infatti la legge è chiara: per ciascuna vittima è attribuita ai familiari una somma complessiva non inferiore a € 200.000, che è determinata tenuto conto anche dello stato di effettiva necessità. Su questo si può anche discutere, nel senso che è materia di discussione, ma non è possibile derogare. E’ la legge che lo sancisce.
Oltre a questi 8 casi rimasti in sospeso e che, quanto prima, dovranno essere definiti, vi è poi il “caso dei casi”.
Ci riferiamo al caso di Antonio Farnocchia che, per la sua particolarità e specificità, deve essere trattato differentemente dagli altri 31 casi. La realtà è che Antonio aveva sostanzialmente due nuclei familiari e, per questo, in questo caso deve essere applicata una discriminazione positiva.
Cosa intendiamo per “discriminazione positiva” ? La discriminazione è, in genere, un atto negativo perché prevede una disparità di trattamento. In questo caso, invece, una diversità di trattamento, rispetto agli altri casi, è necessariamente doverosa affinché giustizia sia fatta. Usare, infatti, un criterio di uguaglianza in situazioni differenziate rappresenta una vera e propria discriminazione. Quindi, per ottenere uguaglianza (e giustizia), deve essere applicata una differenziazione.
Su questo, si tratterà di condurre una battaglia, nel caso non sia pacificamente e palesemente riconosciuto quanto è giusto. Nel senso che, oltre all’una, anche all’altra famiglia (convivente e figlia a carico) sia riconosciuto quel non meno 200 mila €.
Il 29 dicembre, a 18 mesi dalla strage, saremo di nuovo mobilitati per vigilare sull’iter processuale come su quello della legge per la verità e la giustizia.
La mattina: presidio di fronte al Comune dalle ore 9 alle ore 12.
Il pomeriggio: assemblea in Sala di rappresentanza del Comune alle ore 17.30.
La sera: appuntamento “per non dimenticare” alla Casina dei ricordi alle ore 23.15