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Articolo 21 - Editoriali
Un giornalista scomodo ed urticante che coltiva l'amore per la legalità
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di Giuseppe Giulietti

Giorgio Magliocca, sindaco di Pignataro Maggiore, un comune del casertano, è stato arrestato, perché i giudici lo hanno considerato: "asservito da anni ai desiderata del clan camorristico locale". Magliocca, oltre ad essere il sindaco di Pignataro Maggiore, è anche uno dei principali collaboratori del sindaco Alemanno, un uomo sfortunato perché  ogni tanto si ritrova con qualcuno dei suoi fedelissimi inguaiato o perché ex picchiatori, o perché antisemiti, o perché coinvolti, come in questa caso, in bruttissime storie di camorra.
Naturalmente dovrà essere il giudice ad emettere una sentenza e a decidere  sulla condotta del sindaco di Pignataro.
Il fulmine però non scoppia certo a ciel  sereno, perché da anni c'è un giornalista che continua a  scrivere proprio su questa storia, su singolari vicende di appalti, su inceneritori, su mega centri, sulle tante relazioni pericolose di quel comune e di quel sindaco.
Questo giornalista si chiama Enzo Palmesano e non è certo uno qualunque
E' stato tra i protagonisti della prima svolta di Alleanza nazionale, strettissimo collaboratore di Fini, si impegnò in una durissima battaglia per far condannare da quella destra l'antisemitismo e per porre fine alla discriminazione nei confronti degli omosessuali.
Il suo impegno giornalistico si esplicava sulle colonne del Secolo d'Italia e su quelle del Roma.
Accanto all'impegno politico Palmesano coltivava e coltiva l'amore per la legalità, per un giornalismo scomodo ed urticante, e così ha cominciato a raccontare non solo le storie  di Pignataro, ma anche l'ascesa del giovane Cosentino, poi diventato sottosegretario e d ora sotto inchiesta e non certo per reati di l’opinione.
In qualsiasi altro paese civile Palmesano sarebbe stato  considerato un cittadino da onorare e da rispettare, qui invece è stato considerato da molti e non solo a destra, un rompipalle, uno che si è fissato, uno che vive con l'ossessione di Magliocca, così è costretto a trascorrere la sua esistenza  quasi blindato, e dal momento che nessuno gli ha più offerto un posta da giornalista, affida le sue riflessioni al blog e al lavoro del comitato anticamorra di Pignataro.
Persino la sua biografia non autorizzata su Fini non ha avuto larga diffusione, la tv, anche quella cosiddetta buona, non lo ha preso in considerazione, perché "quello ha litigato con tutti", inoltre non può essere strumentalizzato da nessuno proprio perchè Palmesano è forse un innamorato deluso, ma non certo un traditore dei suoi ideali e delle sue passioni civili.
Peccato che molte delle cose scritte da "quel fissato di Palmesano" stiano ora trovando conferma.
Il sindaco Alemanno e molti esponenti della destra berlusconiana, nazionale e locale, hanno preso le difese del sindaco in manette, noi invece voliamo ringraziare Enzo Palmesano perché, sino ad oggi, l'appestato ed il recluso  è stato considerato lui,  perché pochissimi gli hanno manifestato solidarietà.
Auguriamo a Magliocca di poter dimostrare la sua innocenza e di poter tornare presto a casa sua, ma ora sarà davvero il caso di consentire a Palmesano di tornare ad una vita normale e magari di restituirgli la parola quando si parla di camorra e di affari nel casertano e non solo.
Per quel che poco che conta saremmo davvero onorati, come Articolo21, di consegnare a lui il nostro premio dedicato alla libertà di informazione, non solo per la vicenda di queste ore, ma anche e soprattutto per l'impegno di una vita trascorsa a contrastare, sempre e comunque, lo spirito dei tempi, anche i tempi della camorra.

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