di Giorgio Santelli
Non sono riuscito a staccare gli occhi dalla diretta per la premiazione dei giovani laureati del progetto Campus Mentis. Un vero e proprio show condotto da un grande intrattenitore. Se non fosse stato per i finti capelli e per l'altezza non considerevole, l'avrei potuto scambiare per un gigante dell'umorismo a buon mercato. Quelli che riempiono le piazze dei piccoli borghi delle feste patronali estive. Ma gli occhi non erano puntati su lui. Bensì sulla giovane ministra Meloni che avrà sudato sette camicie per mettere insieme imprese e università.
L'università e il mondo imprenditoriale insieme per premiare i giovani eccellenti italiani. Toni alti, insomma, sputtanati dal barzellettiere d'Italia.
Giorgia Meloni, in evidente imbarazzo, non sapeva più dove guardare e chissà che cosa pensava nel momento in cui si è dovuta anche esibire in "spalla" comica nel corso del racconto del "cionco" di Firenze, già narrata da Berlusconi a Santa Margherita Ligure nel 2009 davanti ai giovani industriali. Trovare il modo di accontentare tutti i clienti, trovare parole buone per ognuno di loro, dal più semplice al più difficile. Nel 2009 quella battuta la usò per descrivere il suo rapporto con Gheddafi. Era stato da poco in Italia il leader libico e Berlusconi diceva: "E' stato trattato come un cliente originale, sapendo che è un po' originale se trovi la chiave per trattare un cliente originale te lo conquisti per tutta la vita". E nel 2009 aggiunse, come ieri,: "Nella politica è come nella vita normale, per risolvere i problemi bisogna comportarsi come con i clienti".
Ecco cosa siamo noi per Berlusconi: dei clienti. Clienti da accontentare o, meglio, da convincere. Come i clienti di "Lampedusa" che hanno ricevuto altre promesse: dal Casinò all'onore di avere lui, il Premier, cittadino dell'isola. O come le ormai antiche promesse fatte a L'Aquila nei giorni successivi al terremoto. Regalò dentiere ad anziane terremotate e promise una ricostruzione rapida. Portò il G8, inaugurò le casette di Onna fatte dal Trentino Alto Adige. Oggi da L'Aquila sta a distanza di sicurezza perché sono tutti incazzati neri. C'è chi dice che per ricostruire la città ci vorranno trent'anni.
Del resto non sbagliava mica Montanelli quando lo definiva il miglior piazzista d'Italia. Ma a sconvolgere di più non è la parte comica di Berlusconi, l'invito a due bionde premiate a partecipare a bunga bunga, o il mini corso di eleganza dato al conduttore che si sarà sentito una chiavica. Povero "cristo": non aveva la giacca allacciata, era in sovrappeso, portava scarpe marroni sotto un completo blu e aveva la barba "che nasconde eventuali imperfezioni al mento o l'espressione del viso". La barba... capite. Ah... vedi? Forse per questo motivo Ferdinando Adornato ha lasciato il Pdl per entrare nell'Udc e anche il liberale Paolo Guzzanti è entrato in rotta di collisione col premier. Questione di pelo. Già, il pelo... che del resto è il vero chiodo fisso del premier.
E quando si era giunti quasi alla fine, Giorgia Meloni avrà certamente pensato "forse ce la siamo cavata", ma lì, in quel momento, il presentatore tartassato, ha consumato la sua vendetta. "Presidente, ci racconti una barzelletta". Panico diffuso.
Ed eccola la barzelletta. L'italiano che insegna al tedesco a conquistare una donna. "Versale dello champagne sul petto e poi lo devi suggere da sotto. E il tedesco che risponde: si può fare anche con la birra? Gelo completo. Nessuno ride. Quando al comico vengono negati applausi e sorrisi significa che è finito!