di redazione*
Rosaria Capacchione, la coraggiosa cronista del “Mattino” di Napoli, che da anni vive sotto scorta, è stata nuovamente bersaglio di un grave atto intimidatorio. E’ accaduto il 14 aprile durante l’udienza conclusiva del processo agli esponenti del clan camorristico dei casalesi, presso la Corte d’Assise di Santa Maria Capua Vetere. L’avvocato Salvatore Maria Lepre, difensore di Giuseppe Setola, uno dei quattro imputati, pronunciando l’arringa, ha accusato la cronista di condizionare le decisione dei giudici con i suoi articoli. Il legale ha esibito un articolo della cronista del 3 marzo scorso, che critica una decisione del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Il mio assistito, ha affermato il legale, sarà condannato perché diversamente i giudici potrebbero essere criticati da articoli come questo. I quattro imputati (Giuseppe Setola, Alessandro Cirillo, Giovanni Letizia e Davide Granata sono stati condannati all’ergastolo). Rosaria Capacchione ha ricevuto numerosi attestati di solidarietà, ai quali si aggiunge quello di Ossigeno. Il CdR del “Mattino” ha protestato contro “l’inquietante accusa” e il “gravissimo gesto intimidatorio” che, ha affermato sono “rivolti all’intera redazione del ‘Mattino’”. Un episodio analogo si era verificato nel nel corso del processo d'appello per il processo Spartacus contro i casalesi. In quella occasione, l'avvocato Michele Santonastaso aveva puntato il dito contro Rosaria Capacchione, contro lo scrittore Roberto Saviano e contro il giudice Raffaele Cantone.
*dalle news di Ossigeno per l'informazione