Rivelazioni Brusca: che vergogna avere questi politici

Oggi 3 maggio 2011 Giovanni Brusca, pentito e collaboratore di giustizia, ha deposto d'innanzi al Tribunale di Firenze al processo sulle stragi.
Brusca riepiloga quel gomitolo insabbiato che è stato il rapporto tra Stato e Mafia in quegli anni; anni della prima trattativa, fino ad arrivare alla seconda trattativa.
I politici di centro destra in questi mesi soprattutto Gasparri e Cicchitto si sono cimentati in un ballo mediatico atto a dimostrare che ci fu una sola trattativa , quella del '92 quando al Governo era il centrosinistra, forti delle dichiarazioni di Conso che pochi mesi or sono dichiarò “NEL '93 NON RINNOVAI 41 BIS ED EVITAI ALTRE STRAGI” .
Oggi si scopre però che la mafia era interessata all'applicazione della legge Gozzini, abolizione della legge sulle confische ai mafiosi e condizioni più dignitose per i carcerati all'Asinara e a Lampedusa. Tutto, ribadisce Brusca, sullo sfondo del maxi-processo. Quindi crolla tutto il cartello accusatorio di Gasparri e Cicchitto atto a farci credere che fu solo il centrosinistra a trattare usando le dichiarazioni di Conso.
Poi Brusca parla esplicitamente del coinvolgimento di Dell'Utri e Berlusconi dopo le stragi del 93'.
Tra le uccisioni dei giudici Falcone e Borsellino e gli attentati del 1993 la mafia vide cambiare i propri interlocutori. Le richieste rimasero grosso modo le stesse: Brusca fece sapere al futuro premier per conto di Riina che se non ci fosse stato un nuovo accordo le bombe sarebbero continuate.
Le bombe si fermarono e questa è storia, ma la data è interessante e cioè 1993 anno in cui ufficialmente B. ancora non era ancora sceso in politica , non si capisce quindi perché la mafia lo consideri un interlocutore.
Riguardo alla prima trattativa Brusca afferma che Mancino era colui a cui fu indirizzato il papello con le 12 richieste da parte della Mafia allo Stato nei primi anni '90. E che "Nel '92 'Cosa nostra' aveva rapporti con la sinistra, con politici locali, con Lima e a livello nazionale con Andreotti" .
Se uniamo ciò al fatto che Mancino non ricorda l'incontro con Borsellino, la situazione a questo punto mette i brividi .
Il Senatore Mancino afferma che: “Quella di Riina sarebbe una vendetta contro chi ha combattuto la mafia con leggi che hanno consentito di concludere il maxiprocesso e di perfezionare e rendere più severa la legislazione di contrasto alla criminalità organizzata".
Quella più grave tra le dichiarazioni di oggi però è di Cicchitto: “E' singolare e inquietante pero' che in queste dichiarazioni già' rese molti anni fa al pm Chelazzi non si sia tenuto conto e anzi su di esse sia stato osservato il massimo silenzio" .
Per far tranquillizzare Cicchitto qui si vuol ricordare che la prima volta di tali dichiarazioni di Brusca fu nel 1997/ '98 alle procure di Palermo, Caltanissetta, e Firenze. 
La risposta su Chelazzi invece è che stava finendo il puzzle della trattativa caro Cicchitto, tanto è vero che Chelazzi , proprio in merito alle dichiarazioni di Brusca e il ricatto che pone a Dell'Utri  nel '94 “o accordo o altre bombe”, voleva inscrivere nel registro degli indagati in quanto pubblico ufficiale Silvio Berlusconi per omessa denuncia. Poi però arrivarono le dichiarazioni di Romeo e ,prevalendo il reato più grave, lo iscrisse nel registro degli indagati per strage.
Ora però Raffaele Chelazzi è morto, e approfittando dell'affermazione partita da lei nel coinvolgerlo, pensi quanto deve aver fatto comodo a molti la sua morte il 17 aprile del 2003, visto che aveva ricostruito tutto!
Assistiamo da mesi ad un balletto accusatorio tra centrosinistra e centrodestra, a volte vien da pensare che sia funzionale mettere confusione sull'argomento. Siamo pazienti, aspetteremo e costruiremo uno Stato degno di questo nome sulla verità delle stragi e i veri mandanti!

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