di Anna Scalfati
Se l’UDC a Latina si fosse comportata come fa Casini a livello nazionale il ribaltone sarebbe stato assicurato e Di Giorgi non sarebbe diventato sindaco della citta’ di Fondazione, lasciando spazio alla prima amministrazione di centrosinistra da tempo immemore. Adesso, in previsione dei ballottaggi e dopo il “tradimento” oggi alla Camera di ben 12 su 29 deputati e tra questi gli onorevoli Pionati e Siliquini ( ai quali era stato promesso un posto da sottosegretario) che hanno contribuito con la loro assenza a mandare “sotto” il Governo, si parla di corteggiare l’UDC.
Ma se, nel sud pontino, a Itri, una vasta alleanza strappa il sindaco al centrodestra al primo turno e a Pontinia, a due passi da Latina, il sindaco uscente del PD ,Tombolillo, fa il pieno di voti superando di dieci punti il record di Fassino, a Terracina si consuma la vera novita’ di questa campagna elettorale. Un PD di qualita’ che si spacca ancor prima di fare la battaglia e disperde tutte le sue energie in una rivalita’ senza senso in favore dei due candidati di centrodestra. Si’ proprio due, un ballottaggio in famiglia dove i parenti sono “serpenti”. L’uno, Nicola Procaccini, portavoce del ministro Giorgia Meloni , figlio della ex senatrice pdl Maria Burani Procaccini ( gia’ presidente della Bicamerale Infanzia e da tempo in corsa per la successione a Gaetano Benedetto al Parco Nazionale del Circeo) e del giudice Procaccini di Latina e l’altro, Gianfranco Sciscione, proprietario del Corriere Pontino e di Lazio TV oltre che di altre quote societarie di televisioni locali. L’uno, sostenuto dalla Meloni e dal senatore Fazzone di Fondi, l’altro dalla Governatrice del Lazio e dal sindaco di Roma Gianni Alemanno (la cui moglie Isabella Rauti siede alla Pisana) . E adesso siamo al ballottaggio dopo che le liste civiche della Polverini stanno cercando di perfondere nelle vene pdl del basso Lazio una linfa nuova, come lei stessa sostiene. Un rapporto complicato a destra vissuto nel silenzio della sinistra ad eccezione di Esterino Montino che dichiara oggi disponibilita’ al sostegno delle liste Polverini. Un riflettore acceso da sinistra che certo non facilita il progetto di Sciscione dopo il fallimento della ipotesi “fasciocomunista” portata avanti a Latina Da Pennacchi e Fli. Unico caso forse in Italia il risultato di Sperlonga, citta’ di residenza del braccio destro del sen Fazzone, il potente Presidente della Provincia di Latina, Armando Cusani che, messosi come capolista in una lista a suo nome ma guidata dal sindaco uscente Rocco Scalingi (classe 1925), ha sfiorato l’80 per cento dei consensi. Un “risultato bulgaro” , ha commentato la televisione locale, che segue solo quello ottenuto da Fazzone a Fondi per il “suo” candidato Parisella, alle passate elezioni. Come dire: da Milano a Sperlonga, due Italie, due situazioni diverse, molto piu’ di quanto si possa credere. Ma, catapultata nell’unica lista civica, ad una settimana dalle elezioni, sono stata votata ed eletta, nonostante tutto. Anche questo e’ un segno e credo un segno buono.