di Beppe Giulietti e Tommaso Fulfaro
Caro Filippo,
siamo noi che ringraziamo te, la famiglia Aldrovandi e quanti ci hanno coinvolto in una battaglia di civiltà, di legalità, di rispetto della memoria e della verità.
Questa sentenza, pur con tutti i suoi limiti, rappresenta anche una vittoria per quanti, familiari, amici di Federico, giornalisti non hanno accettao le veline di regime, non si sono bevuti le verità di comodo, hanno avuto il coraggio di sfidare gli apparati e sono cosi riusciti ad illuminare quello che doveva restare oscurato e nascosto.
Ci sembra una bella lezione per chi invece invoca sempre una prudenza omertosa, un silenzio complice, una distrazione vile.
Tutte le persone che hanno denunciato Patrizia, i familiari, i pochi cronisti coraggiosi farebbero bene a ritirare le loro denunce e a lasciare in pace persone che hanno già subito l'estremo oltraggio.
Articolo 21, comunque, starà dalla loro parte, seguirà i processi e non lascerà soli le donne e gli uomini che, con la loro dignità ed il loro impegno civico hanno impedito un altro caso di malagiustizia.
La sentenza di secondo grado, forse, servirà almeno ad evitare che altre ragazzi e ragazzi possano subire la sorte di Federco e morire per una sospensione della legalità e della Costituzione.
Un grazie particolare infine va a te e a tutti quelli che hanno collaborato a ideare e a realizzare il film " E' stato morto un ragazzo" che tanto ha contribuito a spezzare il muro di silenzio e di complicità che ancora circondava la vicenda.
Il buon cinema ed il buon giornalismo possono fare molto per disvelare vigliaccherie, violenze, bugie più o meno di stato, e forse, proprio per questo, stanno tentando di imbavagliare " quelli che non ci stanno", almeno in questo caso non ci sono riusciti.
Grazie da parte di tutta l'associazione Articolo21.