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Articolo 21 - Editoriali
La Polverini taglia il futuro dei malati oncologici
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di Tania Passa

La salute delle persone dovrebbe essere il bene più prezioso in questo Paese, ma c'è una regione dove non è poi così prezioso, il Lazio.
La regione che ospita la Capitale, con alcuni dei centri più importanti per la sanità, non vedrà la Polverini ed Alemanno raccogliere firme per la salute dei loro concittadini. I due si sa difendono i simboli contro Bossi e un po' meno la sofferenza della gente.
Altrimenti avrebbero lottato prima di tagliare i fondi ad alcune strutture sanitarie nel Lazio e a Roma. Tagli che resteranno come una vergogna, e che dovrebbero essere presi ad esempio come la cosa peggiore e infame che si possa fare a danno di una comunità.
Ci sono centri che sono delle eccellenze a Roma, come il reparto di radioterapia oncologica del San Giovanni  Addolorata guidato dal  Prof. Ugo De Paula, che ospita uno dei macchinari radioterapici tecnologicamente più avanzati d'Italia, l'apparecchio per Tomoterapia.
La tomoterapia si avvale di un'apparecchiatura ideata negli Stati Uniti nei primi anni novanta presso l’Università di Madison (Wisconsin), è stata progressivamente perfezionata fino a diventare la più sofisticata ed efficace macchina di trattamento radioterapico dei tumori. E' un acceleratore lineare e TAC contemporaneamente  che però ruotando  a 360 gradi consente di fare trattamenti altamente sofisticati in pazienti portatori di tumore.
Cura i tumori: della prostata, del distretto cervico facciale, dell'encefalo, alcune  patologie ematologiche, e della mammella.
La tomoterapia consente di ottenere risultati sorprendenti con migliore salvaguardia dei tessuti, ci sono circa una decina di macchinari in tutta Italia, ma quello del S. Giovanni è il più nuovo e tecnologicamente più avanzato. La Polverini ha pensato bene di tagliare i fondi al progetto, questi per lei sono gli sprechi.
Il macchinario è costato 4 milioni di euro ed è arrivato a marzo 2010, è stato fermo sette mesi per l'inedia dei dirigenti regionali, poi dopo comunicati stampa e numerosi articoli è partito a ottobre 2010, ma solo per la volontà del Prof De Paula ed il suo team.
L'apparecchio per tomoterapia più nuovo d'Italia infatti funziona grazie al volontariato di medici e tecnici che quotidianamente garantiscono cure ai pazienti oncologici, fosse stato per questi geni dei tagli sarebbe ancora fermo lì a prender polvere.
In quella struttura hanno assegnato solo due infermiere, un tecnico radioterapista e due medici compreso il primario, ancora c'è  chi si chiede come potrebbero due medici visitare i pazienti, strutturare i piani insieme ai fisici sanitari, e  contemporaneamente controllare l'area di irradiazione del paziente mentre fa il trattamento.
La realtà è che l'Italia è un paese migliore di chi lo governa, e grazie all'ausilio di tre dottoresse specializzate volontarie, e un tecnico radioterapista anch'essa volontaria, la cura è garantita tutte le mattine.
Ogni anno nel Lazio vengono diagnosticati 25mila casi di tumore maligno, una parte dei quali sono affrontati con cure radioterapiche. In un paese normale i due ex An Alemanno e Polverini avrebbero lottato per l'innovazione tecnologica applicata all'oncologia, invece no ad essa la Polverini ha tagliato i fondi mentre Alemanno guardava.
Chi scrive grazie a quel reparto probabilmente continuerà a raccontarvi fatti e situazioni,e se ciò accadrà sarà grazie ai medici e tecnici che tutti i giorni volontariamente, e senza percepire stipendio, portano avanti il progetto della tomoterapia, con la coscienza dell'Italia migliore, quella che lotta e si spende per le cause giuste. Al governo della regione invece continueranno a spendere per gli Angelucci tagliando ai malati oncologici!

Ad oggi non si sa nulla di eventuali fondi al progetto, praticamente è come se la Regione non esistesse, molti politici hanno visitato il centro ovviamente, ma poi sono sprofondati nel silenzio più totale.
 Non ci sarà mai una giustizia adeguata che potrà risarcire chi non si è potuto curare, ma tu cittadino che stai per iniziare il resto della tua vita puoi  ancora indignarti e protestare, perchè  la vita degli altri ci riguarda nonostante tutto, ed in questa storia non deve vincere l'indifferenza, ma il concetto che la salute sia un bene comune!

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