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Articolo 21 - Editoriali
Come si è arrivati alla “Notte della rete”. Storia di militanza per la libertà e la neutralità della rete
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di Giovan Battista Frontera

Le prime avvisaglie arrivarono 2 anni fa, vi ricordate la proposta di legge D'Alia, subito incamerata dal Decreto Sicurezza il 5 Febbraio 2009? Per capirsi, quella per filtrare le pagine su Facebook, che inneggiavano alla mafia. Ebbene, iniziai con altri colleghi, Erica Paggini, allora Consigliere di Assoprovider, e Gilberto Di Maccio, colleghi ovviamente competenti, ma attenti e sensibili a ciò che stava diventando internet per la comunità civile. E di quanto lontano fosse il mondo politico, eccetto pochissime eccezioni, nei fatti. Si perchè a parole, tutti ad ammantarsi di libertà di espressione, quando si trattava di condannare stati esteri, che censuravano la rete, salvo avere memoria selettiva quando si trattava del nostro paese. Ebbene, su Facebook creammo un gruppo “Contro la censura di della rete e Facebook ” ed in poco meno di un mese raggiungemmo poco più di 53.000 iscritti ( c'è ancora ed ha ben 48.000 iscritti http://www.facebook.com/#!/group.php?gid=49315183767). Risultato marcia indietro del mondo politico, con l'espunzione dell'emendamento al Senato. Il Direttivo di Assoprovider era costantemente informato dall'inizio, anche se, per evitare eventuali ripercussioni sull'associazione, Erica ed io, proponemmo e fu scelta la via dell'iniziativa personale. Per onestà intellettuale, ci furono anche altri gruppi che su internet promossero iniziative contro il provvedimento, ma il nostro se non il primo fu tra i primi per numero di iscritti.In una successiva audizione al Senato:(http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=SommComm&leg=16&id=427723) ringraziai per l'eliminazione dell'emendamento. Quasi contemporaneamente la mia associazione decise di aderire al Open Net Coalition, movimento che si oppone all'applicazione di norme restrittive sulla neutralità della rete, su cui stava lavorando il parlamento europeo, con me come delegato a seguire gli sviluppi. (http://www.assoprovider.it/index.php?option=com_content&task=view&id=213&Itemid=46)Il movimento Open Net Coalition, che ha come riferimento l'associazione francese “La Quadrature du net” , annovera associazioni nei 22 paesi membri dell'Unione Europea, in Sud e Nord America, fa lobbing in maniera del tutto volontaria e nel caso della discussione del Telecom Packages, riuscì a far arrivare ai parlamentari di Bruxelles, più di 500.000 mail da tutta Europa, inclusa l'Italia. Finisce il 2009 con nubi che si addensano sempre più sulla neutralità della rete: il protocollo ACTA, nato è voluto nella presidenza USA Bush, viene confermato e di fatto rafforzato dalla presidenza Obama nel 2010, con la nomina al dipartimento di giustizia di ben due avvocati provenienti e consigliati dalla RIAA, associazione delle industrie discografiche americane.ACTA, (Anti-Counterfeiting Trade Agreement) è il veicolo per la tutela del diritto d'autore delle major americane, del cinema, della musica, dell'editoria e dei broadcast televisivi, inseguendo per altro modelli di business vecchi e datati, come le leggi sul diritto d'autore, che datano almeno 50 anni, in tutti i paesi del mondo.In Italia il segnale in direzione di ACTA, viene dal D.lgs 44/2010che modifica il T.U in materia radiotelevisiva D.lgs 177/2005 (http://www.camera.it/parlam/leggi/deleghe/10044dl.htm). Tutti si soffermano, sulla parte televisiva (assai discutibile, in quanto parifica le web tv, alle televisioni tradizionali, ante digitale terrestre, che giustamente basandosi su risorse esigue, le frequenze, richiedevano in cambio dei servizi per la comunità, non ultimi i servizi giornalistici, su internet non esistono risorse finite e le web tv possono essere infinite!). Nessuno o quasi coglie l'opportunità possibile di un florilegio di voci indipendenti con l'apertura di possibilità di creazione di lavoro per i professionisti della creazione dei contenuti i giornalisti, nel caso di una NON limitazione come vuole il decreto. Come diceva Tesauro, quando ancora Presidente dell'Antitrust: “.....la libertà di mercato piace a tutti, basta che non sia nel proprio!”, e questo decreto tutela lo status quo televisivo, vista la convergenza di tutti i media, su internet. Se poi si aggiunge che con mossa maestra, delega all'AGCOM, anche l'applicazione della tutela del Diritto d'Autore, con mossa inclusiva di altri interessi corporativi. Ricordo che dopo enormi tentativi e senza risultati, di incontrare il Ministro Romani da parte della mia associazione, facendo slalom tra semi-crisi di governo e diaspore, mi ritrovo, il 4 Agosto del 2010, al Senato, nell'ufficio del sempre attento ai problemi della rete, Sen. Vincenzo Vita (http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Ddlpres&leg=16&id=431300) . Domanda:”Chi c'è dalla nostra parte?” Risposta:”Scambio Etico, movimento non sempre condivisibile per obbiettivi finali, ma sicuramente un lungo tratto di strada quello che va alla neutralità della rete, e molti cittadini che usano internet, opportunamente informati..........” Mi interrompe:”Siamo da soli, quindi....” Risposta:”SI”.In vista di una delle ultime riunioni per l'approvazione del protocollo ACTA, 10 ottobre 2010, lanciamo un gruppo su Facebook  (http://www.facebook.com/retelibera), che vi invito a visitare per i riferimenti cronologici puntuali sia a livello nazionale che europeo, che vedono il coinvolgimento ufficiale di Adiconsum (Un grazie di cuore a Pietro Giordano, Segretario Generale e a Mauro Vergari, Responsabile per l'ICT), ed il movimento Scambio Etico, ed ancora a livello personale Marco Pierani di Altroconsumo  (grazie Marco!).

Passano i mesi ed arriviamo a dicembre e il 18 escono le linee guida dell'AGCOM. La cosa diventa di una pericolosità che travalica  i meri interessi di bottega (possibilità reale per gli ISP di dotarsi della tecnologia “deep-packet-inspection”, diverse 100K €uro, conseguenza, chiusura di almeno il 70% delle aziende), ma le ricadute sulla libertà di espressione e violazione dei diritti individuali sono devastanti. Cerco Marco Cappato, vecchia conoscenza e sempre impegnato nelle problematiche della rete, concordiamo un'azione comune con l'associazione Agorà Digitale,  dell'arcipelago del Partito Radicale. Mi richiama un vecchio amico, l'Avv.Fulvio Sarzana, vulcanico ed impegnato su i problemi della rete, e fondiamo tutto in una unica presenza in rete: www.sitononraggiungibile.it , facendo fronte comune con  Adiconsum , Altroconsumo, Assonet-Confesercenti, Assoprovider-Confcommercio, lo Studio Sarzana ed associati e Agorà Digitale. E' ormai Febbraio 2011. Incominciamo a promuovere l'iniziativa, ed abbiamo due incontri in Agcom, di cui l'ultimo con Il presidente Calabrò il 24/6/2011, e i dubbi diventano pressochè certezze. Una serie di presenze su Facebook (http://www.facebook.com/DeliberaAGCOM, http://www.facebook.com/home.php?sk=group_165138880220677&ap=1 ) e l'aiuto di amici di vecchia e recente data (Massimo Melica, grazie per il tuo aiuto con applomb severo, rigoroso e defilato, ce ne fossero di più come te, in tutte le professioni; Guido Iodice, ti stimo profondamente per la schiettezza ed onesta intellettuale, Ing.Dino Bortolotto, Presidente di Assoprovider, per il suo rigore tecnico scientifico ed anche per le litigate; Prof.Matteo Fici, Vice Presidente Vicario di Assoprovider, per la sua amicizia e fine conoscenza dei meccanismi politici). Il resto è storia recente: La notte della rete. E' giusto sacrificare la libertà di espressione e/o i diritti individuali dei cittadini sull'altare del diritto d'autore? Non è forse meglio aggiornare il diritto d'autore nella sua sede naturale, il Parlamento e trovare il giusto equilibrio tra questo e le nuove tecnologie??

La libertà è come l'aria, ci si accorge quando manca.” Don Luigi Sturzo

* Vice Presidente, Assoprovider,

gb.frontera@assoprovider.it

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