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Articolo 21 - Editoriali
Asta frequenze: 130.000 firme per Passera
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di redazione

Questa mattina si è tenuto un presidio davanti al Ministero dello Sviluppo Economico, organizzato da Avaaz, Popolo Viola, Articolo 21 e Move On Italia, sulla mancata realizzazione dell'asta per le frequenze televisive. "Siamo venuti davanti al ministero di Passera per consegnargli le 130.000 firme di cittadini  Italiani raccolte grazie ad Avaaz - ha
spiegato la giornalista Giulia Innocenzi -  per chiedere che i 16 miliardi di euro che potremmo raggiungere mettendo all’asta le frequenze televisive vengano dati agli italiani sotto forma di meno tagli e meno auterità nella manovra." "Il Governo Monti deve dimostrare - ha concluso la rappresentante italiana di Avaaz - che è al servizio dei cittadini e quindi aprire subito l’asta."

"Dalla mancata asta sono danneggiati anche i concorrenti di Berlusconi - ha aggiunto l'On Giuseppe Giulietti di Articolo 21 -  infatti Sky si è ritirata. Si fa un regalo ad alcuni mentre centinaia di piccole emittenti radiotelevisive, che significano anche occupazione e indotto, sono penalizzate dal fatto che le frequenze regalate con il Beauty Contest sono state tolte proprio a loro." "Questi costi sono uno spaventoso costo della politica." - ha detto il deputato - Non fare l’asta significa pagare un pedaggio ai soliti noti."

"Infatti quest’asta non si fa perchè Berlusconi non la vuole fare" - ha aggiunto il blogger Viola Gianfranco Mascia - "A chi risponde che l’asta andrà deserta, rispondiamo che in Germania e Inghilterra non è stato così. Senza contatare i 4 miliardi raccolti con l’asta delle frequenze radiofoniche." "Il ministro Passera ha spiegato che sta studiando il problema. - ha continuato Mascia -  Benissimo, noi ci sentiamo preparati e se il professore vuole ripetizioni serali noi siamo ben disposti a darlgliele e a titolo gratuito."

"Chiediamo che questo Governo - ha concluso Marco Quaranta di Move On Italia - venga incontro alle richieste di noi cittadini e non alle richieste del solito tycon Berlusconi che cerca di condizionare il Governo anche non essendo più primo ministro."

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