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Articolo 21 - Editoriali
Ad un anno dalla morte di Arrigoni, dal Governo solo silenzio
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di Lucia Codurelli*

In questi giorni, a poco meno di un anno dal brutale assassinio di Vittorio
Arrigoni in Palestina, volontario pacifista dell’associazione ISM(International
Solidarity Movemen5t) la mamma e la sorella hanno denunciato il silenzio
assordante delle istituzioni. L’udienza per il processo avrebbe dovuto tenersi il
19 marzo u.s., ma il pericolo di bombardamenti su Gaza ha spinto l'autorità
giudiziaria a rinviare l'udienza al prossimo 2 aprile. Sembrava che tutto si
svolgesse celermente, che il procedimento potesse chiudersi in tempi brevi, ma poi
tra un rinvio e l'altro sono già passati quasi sei mesi, senza avere ad oggi
alcuna novità. Mi associo alla denuncia fatta dalla madre e dalla sorella di
Arrigoni nel sottolineare con forza la ferma volontà di ottenere giustizia, senza
alcuno spirito di rivalsa e al contempo nel condannare la pena di morte,
eventualità che si profila nei confronti dei 4 giovani alla sbarra per l'uccisione
di Vittorio. La richiesta di giustizia, inviata dalla famiglia ai ministri
competenti nonché al Presidente Napolitano non ha ancora sortito alcun effetto,
solo mesi di totale silenzio ad eccezione del Ministro Severino che ha avuto
qualche parola di conforto.   Nessuno ha preso contatti con la famiglia nei mesi
successivi alla sua uccisione, nemmeno per garantire un sostegno durante il
complicato percorso processuale. Per questo abbiamo deciso di presentare una
interrogazione al Ministro degli Esteri per chiedere un impegno affinchè il
Governo si adoperi affinchè lo svolgimento del processo avvenga in tempi rapidi e
sia garantita la rappresentanza della famiglia.

*deputata PD
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