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Berlusconi e il caldo a reti unificate. Il "sacco" della Rai non interessa nessuno
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di DENTRO LE NOTIZIE

Berlusconi e il caldo a reti unificate. Il "sacco" della Rai non interessa nessuno

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I TITOLI DEL 13 LUGLIO 2010 - Sei tg  su sette aprono questa sera sulla quotidiana dichiarazione del Premier, questa volta soprattutto ad uso interno, finalizzata ad una ulteriore blindatura della manovra ; Il settimo, Studio Aperto, colloca Berlusconi in terza posizione tra i titoli.  Solo il Tg 3,  il Tg La 7ed il Tg 2 , provano a spiegare, fin dal titolo, quale sia l’obbiettivo del premier: chiudere alle fronde interne in un momento in cui i finiani alzano il tiro sulle dimissioni di Cosentino e sugli ulteriori emendamenti  al disegno di legge sulle intercettazioni. 

Ma è soprattutto il TG 4 che enfatizza le dichiarazioni del premier giunte intorno alle 17, sottolineando più volte che il governo e la maggioranza sono forti, stabili, e che proseguono senza tentennamenti lungo il solco disegnato. In questo solco si colloca anche il provvedimento sulle intercettazioni, presente nei titoli solo del tg 3 e del Tg La 7. Le posizioni  assai critiche espresse da ambienti ONU verso il disegno Alfano, via via ridimensionate in serata, trovano citazioni nei titoli solo nel Tg 3, mentre tutti i tg riportano le reazioni del Ministro degli esteri Frattini.
Tutte le testate riportano la maxi operazione contro le “ndrine” , tra Calabria e Lombardia, e soprattutto il Tg La 7 approfondisce con un doppio servizio.

Come era ovvio attendersi, la giornata di tensione vissuta in Rai alla vigilia degli ulteriori cambiamenti al vertice delle testate – domani dovrebbe essere la volta del  siluramento del Direttore di Rai News Corradino  Mineo – non trapela. Anche se il segretario dell’USIGRai  Carlo Verna ha oggi lanciato un referendum sul gradimento – o meno – all’interno dell’azienda del Direttore generale Masi. Nel commento ce ne faremo spiegare il senso.
E infine segnaliamo che Emilio Fede ha fatto scuola: tutte le testate, con l’eccezione del TG 3, hanno un titolo e ampi servizi sul caldo.


Il Commento di  Carlo Verna, Segretario USIGRAI
(Intervista di Giorgio Santelli)

Oggi sulle agenzie di stampa tanti lanci legati alla Rai. Si parla di ipotesi di nomina nuova a Rainews e dell’estromissione di Mineo. E’ uscito un comunicato molto duro dell’Usigrai. Nei Tg al momento non ce n’è traccia. Che sta succedendo nell’azienda di Servizio Pubblico? 10 testate su 11 nominate, per così dire, dal governo e un direttore che arriva da testata non Rai..
Il fatto che non ci sia notizia del comunicato UsigRai  sulle testate Rai non mi meraviglia più di tanto. Se non chiediamo la trasmissione del comunicati ai sensi del contratto, è difficile che recuperino come notizia ciò che mette a fuoco tutta una serie di gravissimi comportamenti da parte dell’attuale vertice aziendale. Cercano ovviamente di auto tutelarsi. Ma il messaggio passa comunque perché ripreso dai giornali e sarà ripreso ancora di più perché l’idea che abbiamo avuto di sottoporre a questo punto anche Masi a un voto di fiducia pur non avendo un valore contrattuale perché non è previsto dal Contratto nazionale né dall’integrativo, ha un forte valore politico. Un voto che ci sarà nel momento in cui dovesse andare avanti in questa operazione che non serve. Stiamo a dirci da tempo che ci sono una serie di problemi. L’azienda stenta sullo scorrimento dei precari e sull’aggiornamento delle graduatorie che portano alle assunzione perché dice “chissà se riusciamo a reggere nel tempo”. Poi, con 250 dirigenti giornalistici, si prende non un direttore di fama ma un caporedattore per metterlo a capo di Rainews. Io non ho nulla nei confronti del collega Ferraro, non è una questione di persone ma di metodo. Non si riesce a comprendere come Rai possa avere bisogno di un caporedattore di Sky per la sua testata all news. Francamente è un discorso incomprensibile se non incanalato in usa serie di alchimie di bottega, legate ai soliti giochi che si fanno a Viale Mazzini e che ormai non tengono più e stanno portando la Rai oltre il baratro.


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