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Processo breve. La borghesia mafiosa esulta. Il giudice Morosini: “ Effetti devastanti”
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di Nello Trocchia

Processo breve. La borghesia mafiosa esulta. Il giudice Morosini: “ Effetti devastanti”
Ogni volta sembra l’ultima, ma i ‘maledetti’ organismi di garanzia si mettono di traverso. Corte  Costituzionale, Capo dello stato e il tavolo salta. E allora l’allegra compagnia di giro, i coreuti intonano un nuovo canto, propaganda pura per imbonire le masse, nuova norma per salvare l’imperatore. Una democrazia espunta, tradita, massacrata. Ogni volta la norma per salvare il reuccio provoca scompensi e disastri che gli accoliti provano a smorzare, minimizzando, banalizzando, derubricando. Gli assertori della tolleranza zero diventano proni dinanzi alle schifezze del capo popolo. Il processo breve( o greve, visti gli effetti) è una proposta di legge e tra poco, la fedeltà è un obbligo, sarà approvata. Proviamo a capire quanto e come inciderà questa legge sulla macchina giudiziaria e anche sui processi e sugli affari della mafia. Gli effetti sono devastanti. Piergiorgio Morosini è giudice per le indagini preliminari a Palermo e componente dell’Anm. Da sempre è impegnato in processi di mafia. La prima denuncia è sui reati che beneficeranno del processo breve: “ Sono troppi i reati inclusi nella lista: abuso di ufficio, corruzione in atti giudiziari, sfruttamento della prostituzione, maltrattamenti in famiglia, truffa semplice, truffa aggravata, falsa testimonianza, aborto clandestino, violenza privata. Vorrei agganciare questo discorso a dei processi attualmente in corso e che sarebbero estinti immediatamente: dai crack Cirio e Parmalat alle scalate alla banca Antonveneta e Bnl fino alla corruzione per il processo Eni-Power”. Non si possono quantificare i processi che andranno al macero, con danno economico e frustrazione professionale di chi ha lavorato alle indagini e anche delle vittime, ma “Si può certamente dire che saranno migliaia i processi che verranno cancellati”.

Capitolo mafia

Il processo breve esclude, ovviamente, i reati di mafia e i processi per i quali la pena è superiore ai dieci anni di reclusione. Ma è il solito assunto che la mafia è soltanto coppola e lupara, mentre ormai si è trasformata in holding economica e salvare i colletti bianchi e i reati finanziari è un regalo al crimine organizzato. Ancor di più dopo lo scudo fiscale. “ Oggi il crimine organizzato – continua Morosini - non è solo ala militare, ma soprattutto reati contro la pubblica amministrazione e nel circuito economico. Ebbene questa norma è un regalo a chiunque ha commesso reati in questi settori. Indirettamente è un regalo al crimine organizzato”. C’è un altro aspetto da prendere in esame: il funzionamento della macchina giudiziaria. Cambiando le priorità, la magistratura privilegerà i processi per i reati che si prescrivono prima, quelli previsti dalla nuova norma sui processi brevi, insomma. “ Attualmente noi, con le regole processuali vigenti, diamo la priorità agli imputati detenuti perché se nelle fasi precedenti ci sono stati degli errori, noi possiamo prima scarcerare questi imputati che risulterebbero innocenti. Noi trattiamo  prima i processi dei detenuti, anche per un altro motivo, perché ci sono termini alle misure cautelari”. Insomma ci sono i termini massimi di carcerazione preventiva e a garanzia dell’imputato si celebra prima il processo altrimenti si rischia che l’inquisito esca per decorrenza dei termini  o sia in carcere ingiustamente. Tra i detenuti per misure cautelari ci potrebbero essere anche i boss mafiosi e allora Morosini aggiunge: “ E’ naturale che con la nuova legge noi cambieremo le nostre priorità. Se il processo nei confronti dell’incensurato si estingue in due anni, daremo la priorità a questi procedimenti. Questo avrà un effetto sui processi dei soggetti detenuti, che andrebbero in secondo piano. Di certo si avrà un riflesso sui processi di mafia, molti imputati detenuti per fatti di mafia saranno scarcerati per decorrenza dei termini”. E il quadro è completo. Cambiano le priorità della già lenta macchina giudiziaria, saranno processati prima gli incensurati per terminare i processi mentre i boss usciranno di galera per scadenza dei termini. Per salvarne uno, salviamoli tutti. La nuova costituzione targata Berlusconi.

Ascolta l’intervista a Piergiorgio Morosini.

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