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Nella "campagna di Russia" un tg1 in tono minore....
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di Reporter senza rete

Nella "campagna di Russia" un tg1 in tono minore....
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  • I Tg in apertura , tutti  o quasi – come vedremo  -  vanno in trasferta  in Russia per seguire l’intervento di Berlusconi in una assise internazione, si riterrebbe. In realtà il Premier ne  occupa parte consistente per   attaccare Fini e i magistrati. Le testate lo seguono, dicevamo, ma con accenti diversi. Il TG 4 fin dai titoli, che inglobano uno spezzone di collegamento in diretta, fa dire all’inviato che questa è l’occasione in cui il Premier ha giustamente rivendicato a se il merito della fine della Guerra Fredda.  Il Tg 3  e il tg 2 riportano oltre  che gli attacchi e le dichiarazioni del Premier, anche lo sconcerto  cui ha dato voce D’Alema, di chi ha dovuto assistere ad un bignami di politica interna italiana, nella versione “no crisi” tipica delle ultime 36 ore. Ma  le due testate Rai non sono sole e ve lo diremo tra poco.

    Una serata con impaginazioni molto simili: per tutti il reverendo incendiario,  la ragazza trascinata via dalle acque ad Atrani . i funerali del sindaco di Pollica Angelo Vassallo. I dati economici del secondo trimestre. Il ventilato sciopero dei calciatori per il rinnovo del contratto è notizia per tutte le testate Segnaliamo dal tg 3 un doppio servizio sulla scuola che versa in precarie condizioni, per ammissione stessa della ministra Gelmini che si augura che la questione dei precari espulsi possa rientrare nei prossimi sei o sette anni. L’altro servizio è su un sindaco del casertano che fa il precario part time in Trentino Alto Adige.

    Abbiamo detto all’inizio delle titolazioni dedicate al Premier in trasferta. C’è una insospettabile eccezione. Il Tg 1 di Minzolini conta sul ravvedimento operoso e inserisce  Berlusconi in terza posizione sia nei titoli che nei servizi.  E’ una notizia:  una risposta implicita e forse puerile alle accuse di eccesso di berlusconismo nel suo tg, causa, sembra, del forte calo di ascolti.  Questa interpretazione potrebbe apparire avventata, ma non lo è. La conferma viene dal fatto che, udite!,udite”, anche il Tg di Minzolini riporta, come il tg 3  e il tg 2, e critiche di D’Alema al premier  per  aver lavato i panni sporchi con Fini e magistrati in un incontro internazionale.

    Più coerente Emilio Fede, che dopo settimane dà spazio ad immagini del “nemico”  Fini dal Nord America, ma solo per dire che il Presidente della Camera da lì ha escluso  crisi ed elezioni anticipate. Il Governo, insomma , va avanti.

    Il nostro itinerario tra i responsabili dei partiti sulla crisi e i problemi dell’informazione televisiva, prosegue questa sera , nel commento, con Bruno Tabacci, portavoce dell’alleanza dell’Italia,

    Infine segnaliamo il buon gusto del ristoratore veneto che usa ragazze nude come vassoio per gli happy  hour, e il buon gusto di Studio Aperto che ci informa “seriamente”  sull’evento  con un lungo servizio, come se niente fosse, Una trovata, insomma, come tante.

    Commento di Bruno Tabacci , portavoce di Alleanza per l'Italia

    Intervista di Alberto Baldazzi 

    Onorevole Tabacci, lei è noto per i suoi giudizi sobri e moderati. Le posso chiedere una definizione di quali sono i problemi che manifesta l’informazione televisiva in questo ultimo periodo, quella pubblica ma anche quella privata?
    “ Beh, l’informazione televisiva in questi ultimi tempi è stata molto monocorde, è andata in una direzione unica;  sembra che esista solo il Governo ed anche lo spirito delle inchieste giornalistiche è andato via via riducendosi con la messa in difficoltà di alcune trasmissioni di punta. Qualche speranza si sta aprendo queste ultime settimane con il successo del telegiornale della 7 guidato da Mentana, e l’insuccesso del telegiornale principe della televisione italiana, quello di RAI 1 guidato da Minzolini”.
    A proposito di Minzolini: lei è sempre sobrio e moderato – dicevo all’inizio – ma che reazione ha avuto rispetto all’ultimo editoriale di Minzolini?
    “ Non è cambiato nulla rispetto ad altri editoriali, nel senso che la sua informazione è assolutamente funzionale alle esigenze di Berlusconi, punto e semplice;  lo ha fatto sistematicamente,  tant’è che noi non abbiamo mai conosciuto, se non negli ultimi tempi, l’importanza delle varie “fiere delle ciliegie”, anche quando magari ci sono questioni importanti, che riguardano gli italiani che perdono il posto di lavoro”.
    Onorevole, ma è una capacità particolare del nuovo direttore del TG LA 7 a motivare il suo  successo, o è l’assenza, almeno in quella fascia, di avversari, di concorrenti?
    “ No, no.  Mentana è bravo di suo, ma non c’è dubbio che negli ultimi tempi chi poteva si abbonava a SKY, e gli altri erano costretti a subire il telegiornale unico, che metteva insieme le due principali reti RAI con le reti Mediaset, ed ha determinato una sorta di sfinimento dell’opinione pubblica italiana, parte della quale evidentemente si sta ribellando. Da qui lo spostamento di quote importanti d’ascolto dal telegiornale di Minzolini a quello di Mentana”.
    Alleanza per L’Italia è tra quelle forze che vede con preoccupazione l’andamento del sistema televisivo, fino a prefigurare un rischio per il pluralismo e per la democrazia, oppure queste sono lamentazioni o affermazioni eccessive?
    “ No, però in tutti questi anni la sensibilità di chi avrebbe dovuto porre la questione dell’informazione in primo piano,  in realtà non c’è stata, perché la crisi della RAI è una crisi profondissima: è crisi aziendale, è una crisi gestionale, è una crisi anche di equilibri del business dell’informazione; però nè la via della privatizzazione, nè la via della modifica dei tetti pubblicitari è mai stata intrapresa ( ed è l’unico modo per mettere le cose su un piano di concorrenza e fare emergere il valore  della qualità). Evidentemente su questo le difficoltà ci sono state perché ognuno ha pensato  che, vincendo, avrebbe potuto mettere le mani sulla RAI;  ci ha pensato Berlusconi e lo ha fatto scientificamente, ma ci hanno pensato anche altri che costituivano, sia nel 1996 che nel 2006, la potenziale alternativa a Berlusconi”.
    Magari meno scientificamente …
    “ Magari un po’ più stupidamente, glielo posso riconoscere; ma la sindrome di poter controllare i centri d’informazione ha avuto sempre, purtroppo, molti tifosi. Io invece sono convinto che noi abbiamo bisogno, in un sistema democratico che meriti questo nome, di una capacità e di una qualità dell’informazione elevatissima, perché un cittadino informato è molto più attento a giudicare i fatti; un cittadino disinformato si può anche far prendere per il naso”.
    Lei e L’Alleanza per L’Italia si spende più per una privatizzazione della RAI.  o per un uscita reale, sostanziale, concreta dei partiti dalla sua gestione?
    “ Guardi, sono anni che si blatera dell’autonomia della gestione. In realtà, anche quando sono cambiati gli assetti, non è cambiata la gestione: conviene costruire una nuova legge che consenta di attribuirla ai privati, ai quali si possono porre dei vincoli ”.
    Onorevole, di fronte ad elezioni anticipate (magari non proprio dietro l’angolo ), c’è da attendersi che il quadro peggiori? Alleanza per L’Italia ha qualche ricetta, qualche proposta ,  anche emergenziale,  da spendere nelle prossime settimane?
    “ Non so cosa si possa fare. Magari Berlusconi, se  ne avesse le possibilità, affronterebbe,  per demolirla , l’impostazione della par condicio; perchè l’idea che lui ha è che chi ha acquisito certi consensi  li deve poter spendere  raccontando tutte le balle che può alla gente. Intanto vediamo quando si va a votare, non mi sembra sia così accelerata la questione ( mi pare che ci sia una certa resipiscenza), poi vedremo. Indubbiamente il punto della qualità dell’informazione resta aperto, ma non è solo il risultato di disposizioni legislative: è anche ciò che c’è nel cuore della gente. Un paese libero vive con la stampa libera se ha nel cuore la libertà, se invece è un paese asservito, allora accetta un’informazione deformata ”.

     

     

     

     

     

     

     


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