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Festa della legalità, giorno due: dalla politica italiana ai beni confiscati
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di Pina Picierno

Festa della legalità, giorno due:  dalla politica italiana ai beni confiscati

Una piazza piena accoglie Dario Franceschini che, intervistato da Claudio Sardo, riparte dal ricordo di Angelo Vassallo per parlare dell’Italia e della politica. Ci si interroga sul perché sia mancata una reazione civile all’altezza della gravità della tragedia, si parla del pericolo dell’assuefazione e dell’inaccettabile silenzio del premier di fronte all’omicidio di un servitore dello Stato.  Si parla di Sud: senza il quale l’Italia resta una piccola regione senza futuro, quel Sud che può diventare la porta d’accesso ai mercati europei, ma per il quale servono scelte strategiche che un governo leghista non può fare.
Franceschini mette al centro dello sviluppo la legalità, senza la quale non sono possibili investimenti né lavoro. Poi un appello all’unità del PD in una fase così difficile per il Paese e lascia il palco al dibattito sui beni confiscati.
Ne parliamo con Mario Morcone, il direttore della nuova Agenzia nazionale per la gestione dei beni confiscati, che ci spiega la sfida che ha davanti e i problemi ancora aperti. Con la vivace moderazione di Vincenzo Iurillo del Fatto Quotidiano il dibattito corre alla testimonianza di Libera, presente con Davide Pati, delle tante bellissime esperienze avviate anche in Campania, con le cooperative, i paccheri di Don Peppino Diana e l’agricoltura biologica. Davide Pati si appella alla Regione Campania perché vengano riconfermati gli impegni sui beni confiscati.
Laura Garavini e Fabio Granata discutono delle scelte del Governo, tra provvedimenti spot e risultati importanti, tra scudo fiscale, intercettazioni e agenzia nazionale dei beni confiscati. Rimane l’impegno di entrambi a lavorare insieme in Parlamento per fare tutti passi in avanti che saranno possibili nella lotta alle mafie, nel ripristino di un’etica pubblica che consenta di evitare le candidature su cui gravano delle ombre e di cacciare esponenti di spicco dei partiti che figurano nelle dichiarazioni di pentiti di camorra (ogni riferimento non è casuale, Fabio Granata ripete il nome e il cognome di Nicola Cosentino).
Rimangono anche i tanti problemi, dai tagli delle risorse alle forze dell’ordine, alle procure scoperte, agli attacchi continui del premier contro i magistrati. Morcone chiede l’aiuto del Parlamento per ottenere il mantenimento delle promesse e vincere una sfida che riguarda tutto il Paese.
La giornata si chiude con l’appello a partecipare alla manifestazione a due anni dalla strage di Castelvolturno, in programma per stamattina.
Ed è proprio dalla Domiziana che stamattina riparto…


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