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Rapporto Darfur 2010/2011, la crisi peggiora: migliaia di sfollati dopo gli ultimi bombardamenti
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di redazione

Rapporto Darfur 2010/2011, la crisi peggiora: migliaia di sfollati dopo gli ultimi bombardamenti

"La situazione in Darfur negli ultimi mesi è precipitata: si susseguono bombardamenti e attacchi a ridosso dei villaggi del Nord Darfur da cui fuggono in migliaia". E' quanto si legge nel rapporto annuale di 'Italians for Darfur' sulla crisi umanitaria in atto nella regione dal 2003 e presentato oggi, a due giorni  dall'8° anniversario dell'inizio del conflitto al Senato della Repubblica.  "Centinaia di migliaia di morti sono stati il tributo a questa sanguinosa guerra. Nessuno può dire quanti con precisione ma stime Onu parlano di vittime comprese tra le 200 e le 400mila  e 2.8 milioni di sfollati – ha ricordato Antonella Napoli, giornalista e presidente di Italians for Darfur illustrando il Rapporto”.  ”E la situazione sta ulteriormente precipitando a causa della rottura dell'accordo di pace del 2006, firmato da una sola fazione dei ribelli. Sono infatti ripresi i bombardamenti in gran parte della regione e l'ultimo aggiornamento parla di circa 31.000 sfollati arrivati a Zam Zam Camp provenienti da Shangil Tobaya e dai villaggi coinvolti nei raid aerei del 17 e del 18 febbraio. Testimoni che abbiamo sentito telefonicamente ci hanno confermato che le condizioni dei nuovi sfollati sono al limite della sopravvivenza. Non esiste alcun processo per registrare il loro arrivo o fornire loro cibo o tende per il riparo d'emergenza. Casi di diarrea tra i bambini sono molto diffusi e alcuni sono morti dissenteria. Uno dei leader di Zam Zam Camp si è appellato alle organizzazioni internazionali e alle Nazioni Unite per chiedere di intervenire immediatamente e fornire aiuti umanitari e medicinali alle decine di migliaia di nuovi sfollati nel campo". Altro punto importante del rapporto è quello relativo ai diritti umani e alle continue violazioni, le censure e la repressione del governo di Khartoum nei confronti dei giornalisti e attivisti politici e per i diritti umani. "Attraverso Sudan Democracy first Group - ha proseguito la Napoli che ha ricordato l’appello lanciato da Italians for Darfur con Articolo 21 per chiedere la liberazione di giornalisti e attivisti per i diritti umani arrestati a Khartoum durante le manifestazioni anti governative del 30 gennaio e del 3 febbraio – un’organizzazione della società civile sudanese, abbiamo appreso di sei casi di attiviste politiche sottoposte ad abusi verbali e sessuali, compreso lo stupro, per mano di agenti NISS. Attraverso un video una giovane di cui sono state diffuse solo le iniziali del nome, SE, racconta che gli agenti NISS che l’hanno interrogata il 13 febbraio scorso l'hanno violentata e picchiata ripetutamente". Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International, anch’egli intervenendo alla presentazione del Rapporto, a proposito delle violazioni dei diritti umani perpetrate dal governo sudanese, ha rilevato che sono aumentati gli arresti arbitrari per mano delle forze di polizia del Sudan e al momento una ventina di giornalisti e circa ottanta attivisti sono ancora in carcere. Durante l'incontro si è parlato anche dei colloqui di pace in corso in Qatar. "I mediatori per la pace nel Darfur a Doha . ha ricordato la presidente di Italians for Darfur - hanno consegnato martedì scorso alle parti sudanesi coinvolte nel tavolo negoziale di Doha le nuove proposte sulle questioni controverse delle trattative su cui non sono riusciti finora a concordare. Il capo negoziatore Djibril Bassole ha annunciato che sarà presentato un programma di accordo finale entro la fine del mese. La speranza è che non sia l'ennesimo accordo destinato a rimanere su carta e che si trasformi in un reale cessate il fuoco". 

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