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Referendum: parte la campagna dell'Italia dei valori. Tutti uniti per dire basta alle scelte di questo governo
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di Roberto Secci

Referendum: parte la campagna dell'Italia dei valori. Tutti uniti per dire basta alle scelte di questo governo

E' partita da piazza Navona e, contemporaneamente , ad altre 150 iniziative in tutto il Paese, la sfida dell'Italia dei Valori sui referendum contro il legittimo impedimento, contro la privatizzazione dell'acqua e contro il nucleare. Sul palco si sono alternati Bruno Tinti, ex magistrato e giornalista, il fisico Giorgio Parisi, il presidente del Wwf, Stefano Leoni, la scrittrice e giornalista Lidia Ravera, l’attrice Franca Valeri, Lucio Manisco, giornalista ed ex parlamentare, Angelo Bonelli, presidente dei Verdi, l'europarlamentare e candidato a Sindaco di Napoli per l'IDV, Luigi De Magistris, il cantautore Enzo Avitabile e i cabarettisti Andrea Rivera e Francesco De Carlo.
L'idea dell'Italia dei Valori è quella di costituire un 'Comitato Referendario' unitario cui possano partecipare le varie forze politiche dell'opposizione: il sindacato, l'associazionismo democratico, le organizzazioni cattoliche di base e le varie anime della società civile. L'obiettivo è raggiungere il quorum e far vincere i 'SÌ' ai tre referendum della prossima primavera.  Tre sì per dire tre no, contro il ritorno del nucleare in Italia, contro il legittimo impedimento che rende Berlusconi più uguale degli altri dinanzi alla legge, contro la privatizzazione dell’acqua, che è un bene primario e deve rimanere pubblica. E proprio su questo “bene comune”  l'Idv è disposta  a mettere da parte il proprio simbolo, pur di unirsi al Forum dell’acqua e a tutta quella larga fetta della società civile che si riconosce nell’importanza di questa tornata referendaria.
E' comunque la tragedia giapponese, con le drammatiche notizie che arrivano dalla centrale nucleare di Fukushima,   a catalizzare l'attenzione della piazza. Il mondo resta a guardare attonito e impotente di fronte a un disastro che sta prendendo dimensioni apocalittiche. Gunther Oettinger, commissario all'Energia dell'Unione Europea non esclude “che si possano verificare altri incendi ed esplosioni nelle prossime ore".  Del nucleare, ormai è chiaro a tutti, non ci si può fidare, non solo quando accadono catastrofi naturali, ma per la sua pericolosità intrinseca. Un’indagine di Panel Data di Padova, su un campione di 800 cittadini italiani, rivela che dopo il terremoto in Giappone la percentuale di favorevoli al nucleare è calata dal 40,5% del 2010 al 22% degli ultimi giorni. La quota di favorevoli, poi, scende al 16% di fronte alla prospettiva che una centrale nucleare possa sorgere nelle vicinanze della propria abitazione.  "Diciamo basta al nucleare perché rappresenta il passato", sono state le parole di Antonio Di Pietro. "Chiediamo ai cittadini di andare a votare al referendum e di mettere una pietra tombale su una scelta scellerata che non riguarda il futuro ma solo un passato caro a quelle lobby affaristiche che lucrano sul nucleare". E ancora “Il governo fa sciacallaggio vero quando cambia idea sulla costruzione delle centrali atomiche per puro calcolo elettoralistico” .
Di Pietro ha ribadito il valore politico del referendum abrogativo della legge sul legittimo impedimento. “Adottiamo lo stesso metodo che usa lui quando dice che è legittimato a governare dal popolo. Lanciamogli una sfida”.  Spiega il leader dell'Idv. “Chiediamo di votare si a chi vuol mandarlo a casa”  Se vincono i sì, il giorno dopo anche Napolitano dovrà prendere atto che Berlusconi non ha più il consenso popolare e deve dimettersi".  "Tutti - ha concluso Di Pietro - hanno capito com'è Berlusconi. Ma siccome non si possono prendere i bastoni, né si può aspettare il 2013 o che lui si dimetta da solo visto che non lo farà mai visto che è andato a Palazzo Chigi per evitare la galera e che il Parlamento non lo manderà mai via perché la maggior parte dei parlamentari sono sotto ricatto, allora bisogna votare al referendum contro il legittimo impedimento".
Adesso l'obiettivo e raggiungere il quorum e smascherare i trucchi che la maggioranza sta mettendo in atto per oscurare questo appuntamento democratico. Anche la cancellazione dell'ipotesi “dell'election day” , che avrebbe permesso di risparmiare 350 milioni di euro, utilizzabili magari per impedire il disastro della cultura e della scuola pubblica, la dicono lunga sulle strategie di Berlusconi e della sua maggioranza.  Vincere si può.  L'appello di Antonio Di Pietro a tutte le forze politiche, sociali economiche è: “Dateci una mano a convincere i cittadini perché questa "non è una battaglia politica tra l'Idv e chissà chi" ma si tratta di "temi planetari, né di destra, né di sinistra".

 


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