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Per i TG "fa caldo"; Berlusconi gioca con la Costituzione mentre i precari non interessano a nessuno
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di Osservatorio Tg

Per i TG "fa caldo"; Berlusconi gioca con la Costituzione mentre i precari non interessano a nessuno
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  • Anche nella settimana delle 250 vittime a largo di Lampedusa e dell’emozione che si è generata in tutto il Paese,  la politica non si defila e sotto forma di processo breve in parlamento  e delle vicende  processuali del Premier, ottiene dallo scorso lunedì ben  37 titoli, contro i 41  dedicati alla questione profughi,  i  14  per le vicende di guerra e diplomatiche che riguardano  la Libia, ed i 7 all’anniversario del terremoto a L’aquila.
    Stasera alcuni Tg scopro che “fa caldo”; Studio Aperto e Tg 4 impostano l’intera edizione sulla climatologia, annessi e connessi. Ampi servizi su Tg 1  e Tg 5. La grande mobilitazione del mondo dei precari e della ricerca lascia invece  insensibili tutte le testate, con l’eccezione del Tg 3 che dedica a “Il nostro tempo è adesso” un titolo e ben due servizi.  Nel commento abbiamo sentito Maria Pia Pizzolante, del comitato promotore, proprio sul rapporto tra agenda politica e agenda della comunicazione.
    Facendo un passo indietro, nella serata di mercoledì in pratica tutte le testate hanno dato spazio alle dimissioni di Cesare Geronzi dalla Presidenza delle Assicurazioni Generali: notizia senz’altro centrale, ma nessun TG , con l’eccezione di quello di Mentana, ha tentato di spiegare ai cittadini cosa sia veramente successo e tanto meno di  ipotizzare possibili scenari futuri. Un po’ meglio il TG 3 ed  il Tg 1 e di giovedì .
    Tornando ai Tg di serata, diverse le interpretazioni sull’incontro tra Maroni ed il ministro degli Interni francese. Per Tg 3 e Tg La 7 si tratta di un buco nell’acqua, mentre il Tg1  riporta senza commentare ed il Tg 5 si mostra ottimista, assicurano che si sta andando verso un accordo sulla gestione profughi, ma riportando i dubbi della Germania.
    Se cercate i dati sulla riduzione del potere d’acquisto nel 2010 e sulla diminuzione della propensione al risparmio, l’unico “indirizzo” utile è il Tg di Bianca Berlinguer. Il consueto demenziale show di Berlusconi  di fronte agli studenti (e alle studentesse) particolarmente meritevoli, per tutti, tranne che Tg 3 e Tg la 7, è ordinaria amministrazione. Di fronte alle battute sul bunga bunga, il Tg 5 sorride, ed  Emilio Fede afferma che al Premier piace scherzare. Anche quando – aggiungiamo  noi – parla di riscrivere la Costituzione.



    Il Commento di Maria Pia Pizzolante, del comitato promotore “Il nostro tempo è adesso”
    (Intervista di Debora Aru)

    Maria Pia Pizzolante,  anche se stiamo parlando di temi che sono evidenti nella consapevolezza della famiglia, dei giovani  - e non solo dei giovani perché il precariato è una condizione diffusissima -  ma  comunque poco evidenti nel mondo della comunicazione, soprattutto in quella televisiva che noi dell’Osservatorio analizziamo ogni sera. C’è una relazione tra l’assenza degli interventi politici e il disimpegno dei mezzi di comunicazione? Ovviamente con alcune importanti eccezioni.

    “Sì, Certo. Secondo noi una relazione c’è, ed è molto forte.  Lo pensavamo anche prima di mettere in piedi la manifestazione, ma soprattutto dopo aver buttato giù questo appello, che all’inizio è circolato semplicemente via internet e via Facebook. Noi pensavamo che ci fosse un problema, che fosse quello di riuscire in qualche modo a bucare il muro di silenzio dell’agenda politica . Noi chiediamo sostanzialmente questo:  dei problemi che noi vivi sulla nostra pelle tornino ad essere al centro dell’agenda politica, e quindi anche dell’agenda comunicativa di questo paese, quando invece ci rendiamo conto che è tutt’altro quello di cui si parla, quasi come se la precarietà fosse ormai un problema metabolizzato e non risulta essere al centro di un dibattito vivo. Spesso noi siamo semplicemente una statistica che viene fuori quando ce ne se ricorda, il Draghi o il Mastropasqua si turno (mi riferisco ovviamente al direttore dell’INPS che in autunno disse che se i precari sapessero quale sarà la pensione che gli spetterà in futuro ci sarebbe un sommovimento sociale). Noi di queste ed altre considerazioni siamo stufi perché quello che scriviamo nell’appello è che vogliamo raccontarci e non essere raccontarci. E vogliamo anche avere la possibilità di dire quelli che sono secondo noi le soluzioni a dei problemi che sentiamo particolarmente vivi. Pensiamo che esistano e che siano un diverso modello di sistema economico del lavoro ma soprattutto sociale di welfare. E ne vogliamo parlare noi”.

    Maria Pia ne volete parlare voi, ovviamente nelle sedi più opportune e potenzialmente più diffusive,  come quelle ad esempio della platea televisiva. Se io ti ricordo uno dei dati del nostro Osservatorio degli scorsi mesi che, per esempio, la testata del TG1 in tutto lo scorso mese di ottobre ha dedicato zero titoli con percezione problematica o negativa alla situazione economica. Da cittadina, da teleutente cosa ti viene da dire?

    “Mi viene una gran paura che è la stessa che percepiamo sino a questa settimana, sebbene ancora non siamo riusciti a interrompere il silenzio di reti ammiraglie come il TG1, ma se non altro almeno il TG3 qualche servizio su di noi l’ha fatto ; fino a pochi giorni fa ci rendevamo conto che nonostante attraverso la rete ci arrivassero numerosi adesioni , ci venissero raccontate storie molto interessanti  di una vastissima realtà di piccole reti di precari che si auto organizzano  nei vari mondi del lavoro frammentati (perché anche questo è stato uno dei meccanismi che hanno ridotto al silenzio una generazione e che la stampa ha cavalcato per tenerla ancora nel silenzio). In questi ultimi giorni sentiamo che si muovono piccoli passi però riguardano ancora un settore dell’informazione,  che è quello più attento più vicino a queste grandi tematiche,  e il nostro intento ambizioso è quello di riuscire ad  arrivare a tanta gente che non fruisce dei nostri mezzi di comunicazioni tradizionali, non guarda i canali specifici, non legge i giornali appositi, però bucare questo muro è la grande scommessa che abbiamo per il futuro”.


    Dati auditel di giovedì 7 aprile

    Tg1 - ore 13:30 3.940.000 24,54% ore 20:00 5.630.000 25,01%.
    Tg2 - ore 13:00 2.736.000 18,84% ore 20:30 2.707.000 10,26%.
    Tg3 - ore 19:00 1.705.000 12,40%.
    Tg5 - ore 13:00 3.665.000 24,85% ore 20:00 4.539.000 20,07%.
    Studio Aperto - ore 12:25 2.392.000 20,49% ore 18:30 865.000 8,10%.
    Tg4 - ore 19:00 981.000 6,84%.
    Tg La7 - ore 13:30 817.000 5,06% ore 20:00 2.214.000 9,72%.

    Fonte: www.tvblog.it


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