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Un voto straordinario
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di Nicola Tranfaglia

Un voto straordinario

Sono davvero felice ed entusiasta per i risultati che gli italiani hanno raggiunto con i voti espressi nei quattro referendum. Hanno dimostrato che, se i partiti politici(che dovrebbero essere più democratici e meritocratici, come tanti sanno) sono aperti ai grandi problemi da cui è afflitta un’Italia, dominata negli ultimi diciassette anni da un populismo autoritario e senza scrupoli, come quello di Silvio Berlusconi e di chi lo segue da molto tempo(dall’onorevole Straquadanio all’intellettuale di accatto Giuliano Ferrara), sono capaci-come lo furono in altri tempi i loro padri-di raggiungere l’unità,di cogliere il punto essenziale e di pronunciarsi, con una netta maggioranza, per i valori contenuti nella nostra grande costituzione repubblicana del 1948.
Questi valori fondamentali  dicono che l’acqua deve essere pubblica e non deve favorire speculazioni economiche. Che, al posto delle centrali nucleari, occorre incoraggiare a fondo le energie rinnovabili e tutti gli altri sistemi che non inquinano e salvaguardano l’ambiente naturale.
Infine che il cosiddetto  “legittimo impedimento” è una legge che rimane incostituzionale, anche con tutti i possibili aggiustamenti e che va abrogata perché contraddice in maniera radicale il principio essenziale dell’eguaglianza sostanziale degli italiani, sancita nell’articolo 3 della costituzione repubblicana che al primo comma si preoccupa persino  di rafforzarla, sottolineando che spetta proprio alla repubblica mettere in azioni supplementari per consentirle l’attuazione effettiva.E’ difficile essere più chiari e categorici di così. Ma noi siamo in un paese di persone che non vogliono sentire né vedere,pur di mantenere i propri piccoli o grandi privilegi.
E- come a me è accaduto di verificare nella mia vita-le parole da sole non bastano. Ci vogliono azioni precise e risolute per realizzare principi e norme della nostra costituzione.
Bersani ha perfettamente ragione a dire che “ i referendum segnano ormai il divorzio tra il paese e il regime populista” che ha segnato per oltre un quindicennio la nostra vita ma a lui,come agli altri leader di tutto il centro-sinistra, spetta la responsabilità di preparare un’alternativa programmatica ma anche etica e culturale degna di questo nome.
Un’alternativa che si fondi sul merito e sulla solidarietà sociale   che consenta all’Italia e agli italiani di archiviare in maniera definitiva le numerose  leggi ad personam,il degrado culturale,la crisi gravissima dell’università della scuola e della ricerca scientifica,l’incertezza e il disagio dei giovani che io trovo nelle mie aule universitarie ma anche nelle strade e nelle piazze,la disperazione degli anziani con una pensione troppo esigua, insomma il baratro in cui il paese è cambiato.

Non è  più tempo di azzeccagargli- di Ottavio  Olita / Quattro “sì” liberatori e contro i compromessi e le compromissioni - di Valter Vecellio / E' scattato l'antifurto della partecipazione - di Massimo Marnetto* / E ora basta. E a casa - di Adriano Donaggio / Batti quorum - di Michele Orezzi* / Referendum: la Rivoluzione gentile che descrive una nuova Italia possibile - di Giorgio Santelli  / Da Bocca della Verità, cronaca di un giorno di festa- di Bruna Iacopino


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