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Un operaio scrive alla Ue e la Commissione mette sotto accusa l'Italia
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di Stefano Corradino

Un operaio scrive alla Ue e la Commissione mette sotto accusa l'Italia

Avrete letto in più di un'occasione sul nostro sito gli articoli a firma di Marco Bazzoni (nella foto), operaio metalmeccanico e Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza Firenze. Praticamente ogni giorno Marco ci informa via sms, mail o telefonicamente di nuovi incidenti sul lavoro in ogni parte d'Italia. Ieri ci ha comunicato un fatto senza precedenti: la Commissione europea sulla base della sua denuncia del 2009 ha deciso di mettere in mora l'Italia per gravi inadempienze in materia di sicurezza sul lavoro. 
Un operaio, un cittadino comune che da solo, senza associazioni o partiti alle spalle conduce da anni una estenuante battaglia affinchè la politica, le istituzioni, l'informazione smettano di ignorare la tragedia quotidiana delle morti sul lavoro, ha spinto la Commissione europea ad aprire una procedura d'infrazione contro l'Italia. 

Bazzoni invia quotidianamente da anni lettere a tutti, quotidiani, settimanali, tv; partiti politici, associazioni, istituzioni.
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è tra i pochi a ripetere, quasi quotidianamente che è indegno un paese nel quale si muore ogni giorno sul posto di lavoro.

Ma i principali telegiornali, a parte le solite rare lodevoli eccezioni non se ne occupano; lui, Bazzoni, non desiste e continua a scrivere, consapevole che la sua è una battaglia giusta che vale la pena di essere combattuta anche quando nessuno (o pochi) ti sta a sentire.

Chi non lo ha ignorato è la Commissione europea che ieri gli ha inviato una lettera per comunicargli che, recependo la dua denuncia dettagliata ha deciso di mettere in mora l'Italia per aver trascurato, e talvolta violato gli obblighi in materia di sicurezza e salute durante il lavoro.
 
"Neanche io ci credevo più", spiega Bazzoni ad Articolo21. "Erano passati due anni da quando il 27 Settembre 2009, ho redatto la denuncia alla Commissione Europea, sulle difformità di alcuni articoli del Dlgs 106/09 (decreto correttivo al Testo unico per la sicurezza sul lavoro: Dlgs 81/08) rispetto alle direttive europee. Invece oggi, mi è arrivata un'email, con una comunicazione ufficiale della Commissione Europea Occupazione e Affari Sociali, che mi comunica che il 29 Settembre 2011 è stato approvato il progetto di costituzione in mora, e che il 30 Settembre la lettera di messa in mora è stata inviata alla Repubblica Italiana".
Bazzoni si toglie qualche sassolino dalla scarpa: "nonostante io abbia chiesto aiuto ai sindacati e ai partiti politici per questa denuncia, non c'è stato nessuno, ripeto nessuno che mi abbia aiutato a redarla. Potevano supportarla se non volevano redarla, neanche quello. Già far aprire una procedura d'infrazione contro uno Stato è difficilissimo, ed in genere sono sempre associazioni a fare denunce del genere, mai un singolo cittadino, per quale diventa un'utopia riuscirci, invece c'è l'ho fatta e come sempre ringrazio Marco Spezia, senza il cui aiuto, per me sarebbe stato difficilissimo riuscire in questa impresa".
"Quando
- conclude l'operaio fiorentino - la notizia di questa procedura d'infrazione arriverà nei prossimi giorni sui mezzi d'informazione voglio sperare che ci sarà almeno un quotidiano nazionale o un tg che darà spazio a importante notizia. Chissà se qualcuno di loro si sentirà in dovere di farlo. E scusate lo sfogo, ma quando ci vuole, ci vuole...!!"

Articolo21 è orgogliosa di annoverare tra i suoi collaboratori un cittadino come Bazzoni, tanto testardo da risultare talvolta assillante. Ma la sua testardaggine ha permesso che l'Unione europea prendesse coscienza delle gravi responsabilità del nostro Paese su questa piaga che uccide 3-4 lavoratori ogni giorno. Ci auguriamo che da oggi, anche nell'informazione, il muro di omertà sugli infortuni sul lavoro cominci a sgretolarsi. La lettera della Commissione europea

corradino@articolo21.info


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